Per motivi che ho già indicato, non sono molto interessato a continuare a discutere sul bollino Siae, però, dopo avere letto questo articolo di Scorza, in cui mi si attribuiscono cose che non ho mai detto, mi sembra il caso di fare alcune precisazioni.
Dice Scorza:
vi è chi si spinge a sostenere che la vicenda della quale stiamo parlando non andrebbe divulgata.
Non ho mai detto che non si debba parlare della vicenda relativa al bollino Siae (io stesso ne ho parlato tante volte... e non soffro di schizofrenia). Ho invece detto che quando si parla di tale vicenda sarebbe buona cosa informare i cittadini del fatto che la Guardia di Finanza continua a reprimere il non-reato in oggetto (così l'ho sempre chiamato: non-reato).
Aggiunge Scorza:
non so se la denunziata disinformazione della Guardia di Finanza sul punto corrisponda a verità.
Che cosa significa questo? Che ho attribuito al Comando Generale della Guardia di Finanza e-mail frutto della mia fantasia? No: la diffamazione a mezzo Internet non rientra nelle mie abitudini.
Per il resto è giusto ribadire la non obbligatorietà dell'apposizione del bollino e la non retroattività dell'eventuale reintroduzione del reato: cose che, su questo blog, abbiamo detto tante volte.
Al tempo stesso, però, continuiamo a sperare che, se un giorno il reato sarà reintrodotto, la stampa diffonda la notizia con la stessa enfasi impiegata nello sventolare la non obbligatorietà del bollino.
Ecco: adesso ho chiarito per l'ennesima volta la mia posizione (tutti i miei articoli relativi al bollino Siae sono reperibili facilmente su questo blog: rinvio ad essi chi vuole conoscere più approfonditamente il mio reale pensiero). Mi dispiace constatare ancora una volta - e a mie spese - il potere distorsivo dell'informazione.
Scorza conclude il suo articolo ricordando così le parole di S. Agostino:
humanum fuit errare, diabolicum est... in errore manere.
La frase è bella, ma acquista un senso non banale solo se ricordata senza omissis:
humanum fuit errare, diabolicum est per animositatem in errore manere.
Cosa vuole dirci S. Agostino? Vuole dirci che persevera nell'errore chi presuppone di conoscere ciò che in realtà non conosce. Il trascurare l'esperienza e il non apprendere da essa conduce all'errore. Torniamo a noi: se Scorza avesse colto il senso profondo della frase di S. Agostino, non avrebbe supposto di conoscere il mio pensiero e non mi avrebbe attribuito cose che non ho mai detto; se voi imparerete dall'esperienza che la GdF continua a reprimere il non-reato in oggetto, eviterete di compiere azioni di cui potreste pentirvi. Aaameeen.
8 commenti:
Hai fatto benissimo ad avvertire le persone della prassi della guardia di finanza. Hai reso un servizio pubblico utilissimo! Spero che si aggiornino presto, anche se, non essendo cambiata la legge, mi chiedo se la guardia di finanza abbia effettivamente il potere di disapplicarla sulla base di una sentenza della corte europea. Non spetta ai giudici questo compito??
Dal sito della siae:
http://www.siae.it/edicola.asp?view=4&id_news=6622
"La Corte di Cassazione con tre sentenze ha stabilito che non costituisce reato la semplice assenza del contrassegno siae sui supporti contenenti opere dell’ingegno."
"Per ciò che concerne il contrassegno, la stessa Corte ha applicato, nella sua massima estensione, il principio proposto dalla Corte di Giustizia Europea, secondo cui il bollino siae è qualificabile come regola tecnica. Questa regola, non essendo stata comunicata in via amministrativa dallo Stato Italiano all’Unione Europea, non è rilevante penalmente nei confronti dei privati, che non appongono il contrassegno sui supporti."
Le sentenze della Corte di Cassazione forniscono la corretta interpretazione della legge che poi verrà fatta propria anche dai giudici dei gradi inferiori.
Quindi, non mettere il bollino siae NON è reato!
@ anonimo
Hey, ma l'hai capito oppure no che i finanzieri non sono giudici e che non possono né applicare né disapplicare la legge?
Che m'importa di essere assolto?? Io non voglio avere il materiale sequestrato dalla finanza né essere processato!
Poi le spese, le ansie ecc. me le risarcisci tu??
Se ho frainteso il tuo pensiero me ne scuso anche se il senso delle tue parole era piuttosto chiaro.
Mi confronterei volentieri con te sul tema nella speranza di contribuire a fare "informazione" e non "disinformazione" ma, francamente, non amo il confronto con chi preferisce nascondersi dietro a sigle ed acronimi.
Troppo facile non spendere il nome e la faccia.
Buona serata K2...
P.S.
Sant'agostino credo di averlo capito...ma, apprezzo comunque lo sforzo di fare dell'ironia!
Il senso di quali parole? Forse sarebbe il caso di riportare le parole. Così vediamo se il senso era piuttosto chiaro o se era piuttosto chiaro un altro senso.
Per quanto riguarda il mio nome, non ci vuole certamente un genio per scoprirlo: anche in questo caso è sufficiente non fermarsi alla scorza e leggere la nota di copyright che appare in bella mostra sulla home del blog.
Per quanto riguarda la faccia, l'importante non è tanto pubblicarla in rete quanto non fare nulla per perderla, incominciando con l'evitare accuratamente le cadute di stile.
Per quanto riguarda, S. Agostino, non posso certo aspettarmi da te un "mi sono divertito tanto", ma piuttosto, a segno del successo del sarcasmo, un ottimo "c'hai provato ma non hai fatto ridere nessuno".
Infine, due brevi note.
1) Avrei potuto risponderti su PI (proprio pochi giorni fa ho messo il mio nome in calce ad un articolo ivi apparso: ma tu guarda com'è piccolo il mondo), però ho pensato che forse non ne valeva la pena (anche perché sui forum di PI si scatena sempre il malinteso e il trolling). Oggi sono contento di potere togliere il "forse".
2) Non sono un anonimo, ma tengo molto alla mia riservatezza e a quella degli altri. E credo che anche chi è anonimo abbia il diritto di potere difendere la sua immagine (perchè ce l'ha!) e di potersi confrontare (perché è anch'egli essere pensante!).
L'importante non è il nome, la faccia... ma l'intelligenza e la verità di quello che, volta per volta, si scrive. Soprattutto ha peso, per me, quello che si fa.
Anonimato non è certo sinonimo di irresponsabilità, ma di riservatezza.
Grave non capirlo.
Scorza, il nome è pubblico, pubblicato sul blog e anche ben noto nell'ambiente delle libertà digitali. Poi ci sono dei banner qui a lato che portano ad alcune realtà altrettanto note che Grossi ha creato... tanto per capire cose significa darsi da FARE e non perdersi in chiacchiere.
A questo punto mi pare che tu abbia confermato che ti fermi davvero alla scorza (ahah da nobel!).........
E poi hai una pretesa a dir poco ridicola: sei TU che getti discredito sulle persone e poi avanzi pretese?
Rileggiti i post con più calma...... o serve un esorcismo??
Ogni tanto leggo gli articoli di guido scorza e li ho sempre trovati interessanti. In questo caso specifico però non so come dargli ragione perché effettivamente l'autore di questo blog non dice mai nel post indicato da guido che non bisogna parlare del bollino siae. Dice (riporto testualmente): "quando trovate articoli in cui vi dicono che un reato è scomparso ma la legge non è cambiata, cercate sempre di prendere contatto diretto con le forze dell'ordine (il reato potrebbe essere effettivamente scomparso ma le forze dell'ordine potrebbero continuare a reprimerlo".
Semplicemente dice che, quando si parla del bollino siae non più obbligatorio, bisognerebbe avvertire le persone del fatto che la guardia di finanza continua a perseguire il reato, con tutte le scocciature annesse e connesse.
Il fatto di avere contattato la guardia di finanza e di aver diffuso la notizia è stato un "servizio pubblico" la cui utilità è stata sottolineata anche da daniele minotti sul suo blog:
http://www.minotti.net/2008/04/28/e-se-non-metto-il-bollino/
Poi, come dice anche Minotti, ognuno si regolerà come meglio crede, ma l'importante era ed è informare le persone anche di questa cosa.
Per cui credo che Scorza poteva evitare di catalogare il post in questione alla voce disinformazione.
Ma con tutti quelli che davvero fanno disinformazione proprio con te doveva prendersela? Ma ci fa o ci è?? E poi sta storia del nascondersi dietro alla sigla??? Ripeto: ci fa o ci è??? E meno male che cita Sant'Agostino! Solo che se c'è uno che persevera a prendere abbagli è lui. Urge esorcismo come dice Renato.
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