sabato, ottobre 25, 2008

Fascisti per il software libero

Distribuiscono questo volantino.

Viene diffusa a caratteri cubitali l'equazione libero = gratuito.
Ma la vera perla è questa:
Sono gratuiti perché il codice sorgente dei software è liberamente consultabile sul web e lo sviluppo viene effettuato da liberi programmatori le cui modifiche però prima di essere approvate, devono superare l'esame di una commissione centrale.

Dunque se vuoi modificare un software libero devi attendere il parere di qualche Camera dei Fasci e delle Programmazioni. :-)

sabato, ottobre 18, 2008

E' nata la SCFoundation, venite a trovarci!

Pullunano oramai le fondazioni fondate sui liberi saperi:
Free Software Foundation, prega per noi...
Free Hardware Foundation
, prega per noi...
Wikimedia Foundation, prega per noi...
Wikipedia Foundation
, prega pernoi...
Open Knowledge Foundation
, prega per noi...
Wu Ming Foundation
, prega per noi...
Telematics Freedom Foundation
, prega per noi...
Electronic Frontier Foundation
, prega per noi...

Fondazioni su fondazioni, talvolta rifondazioni che si fondono e si rifondono nelle idee e nei costumi.
Viene nostalgia di Stirner, che disse ho fondato la mia causa sul nulla: un po' di fondazioni in meno e un po' di idee in più non guasterebbero, ma viviamo nella società dei cicli e dei ricicli storici-comici-idieologici per cui nulla si butta e tutto si ricicla (anche perché smaltire la spazzatura è sempre più difficile). Anche io ho pensato di fondare una fondazione: la SCF. Sì, la sigla è ovviamente riciclata ma non si tratta della Società Consortile Fonografici bensì della...


martedì, ottobre 14, 2008

Firma multipla su licenze con Javasing

Apposizione della firma multipla parallela.



Questo tipo di firma può essere utilizzato, ad esempio, da più licenzianti (es. Mario e Claudio) per apporre la propria firma ad una licenza: ognuno aggiunge la propria firma alla licenza.
Anche il licenziatario (es. Luca), ovviamente, potrà aggiungere la sua firma.

Apposizione della firma multipla controfirma.



In questo caso, il sottoscrittore non si limita ad apporre la sua firma sulla licenza ma controfirma la firma di un altro sottoscrittore; è come se dicesse: "Io Claudio sottoscrivo quello che Mario ha sottoscritto".
La controfirma può essere utilizzata per convalidare un'altra firma.

Curiosità: sfogliando l'albero delle firme multiple (in cui possiamo trovare - insieme - sia firme del primo che del secondo tipo) capiremo come si è sviluppata nel tempo un'opera a cui abbiano contribuito molti autori (pensate al software libero, alle enciclopedie... ).

Provate a prendere confidenza anche con questo tipo di strumenti: sono più facili da utilizare di un telefonino e non occorre ricaricarli. :-)

mercoledì, ottobre 08, 2008

SCF e quelle faq così ambigue...

Diffondo musica registrata: devo necessariamente rivolgermi a SCF?
Risposta:
Sì. SCF rilascia la licenza che ti offre la possibilità di diffondere in pubblico musica registrata.

Chiunque diffonde musica in pubblico è tenuto ad avere una licenza di SCF?
Risposta: Sì, a meno che non si tratti di musica eseguita dal vivo.

Ma è davvero così? E' sufficiente che la musica sia registrata (fattispecie davvero molto molto ampia)? Non deve forse trattarsi anche di musica di soggetti iscritti ad SCF?

Qualcuno ha pensato bene di contattare SCF per chiarimenti.

E la risposta è stata ben diversa da quella deducibile dalle faq.

Si può trattare direttamente con il produttore.
Se, dunque, il produttore ha rilasciato la musica con licenza libera, non solo non è necessario acquistare la licenza di SCF, ma non è necessario nemmeno rivolgersi al produttore.

Tra meno di un mese apre l'archivio Filozero: tenetevi forte.

martedì, ottobre 07, 2008

Pirate Bay: il trash nella rete

Nei miei post ho sempre preso per i fondelli Pirate Bay, evitando accuratamente di scendere nel merito.
Ieri ricevo un messaggio da parte di un utente che mi chiede di spiegare sul blog le ragioni dell'inapplicabilità del sequestro preventivo...
Scusate, ma proprio non riesco a commentare atti giudiziari che riguardano Pirate Bay: non vorrei che qualcuno pensasse che quel sito ha qualcosa in comune con le libertà digitali.
Preferirei parlare di Vanna Marchi. E' meno trash dei banner di Pirate Bay.


Contrassegno SIAE: sbattere contro il muro

Avevo già messo in guardia i miei lettori dal modus operandi della GdF (mettere in guardia dalla guardia: o tempora o mores!) e dalle procure poco "aggiornate".
Minotti pubblica il suo sconforto e, purtroppo, queste condotte irresponsabili (quelle dei magistrati!) non sono affatto imprevedibili.
Ecco perché continuo a ripetere che, quando si va in giro a dire che il contrassegno SIAE non è al momento obbligatorio, non si compie un'azione meritoria se si omette di ricordare che, DI FATTO, la non apposizione è aleatoria.

Come già dicemmo a suo tempo, finché la legge non cambia, non aspettiamoci grandi operazioni intellettuali (dico "grandi" con sarcasmo) da parte dei preposti. Soprattutto quando sono in gioco gli interessi di grandi parassiti come SIAE.
Potremmo fare 1000 altri esempi analoghi e ben più gravi. Welcome to Italy.

giovedì, ottobre 02, 2008

Il p2p libero conviene a tutti?

Marco Ciurcina ha pubblicato sul suo blog un articolo molto interessante (soprattutto per la tecnica deduttiva), in cui perviene alla conclusione che il p2p libero convenga a tutti.

A mio avviso, ci sono, però, un paio di postulati che non reggono:

1) La percentuale di persone che, in tutto il mondo, scambiano File sapendo che è illegale e, se fosse disponibile, utilizzerebbero una Licenza, è uguale alla percentuale di italiani che pagano il canore RAI.

Chi paga il canone RAI avverte un controllo dell'autorità molto più elevato rispetto a chi scambia file: per questo paga, non paga per il semplice fatto che qualcuno gli chiede di pagare.

2) Il prezzo che le persone che scambiano File sarebbero disposte a pagare per una Licenza è uguale al costo del canore RAI per il 2008 (Euro 106,00).

Nessuno sarebbe disposto a pagare 106 euro per compiere un'azione che da sempre effettua senza pagare. Nessuno sarebbe disposto a pagare 106 euro senza avvertire un maggiore controllo da parte dell'autorità
.

Credo che la strada per la "liberalizzazione" del p2p non possa essere trovata con una flat tax. Penso che se le stesse opere che si trovano sul p2p fossero disponibili via Internet ad un prezzo irrisorio, gli utenti le acquisterebbero. Una formula vincente potrebbe essere la vendita di una licenza con validità annuale per scaricare tutte le opere (audio, video, libri ecc.) presenti in un uno store on-line. Se il negozio vende beni diversificati e aggiorna frequentemente la lista dei prodotti, diventa competitivo anche in rapporto al p2p, che richiede tempo e ricerca.