venerdì, novembre 30, 2007

Vogliono "cancellare" il pubblico dominio...

... ma prima devono passare sopra i nostri masterizzatori. :-)
Pu
nto Informatico ha pubblicato un articolo sulla petizione di Scarichiamoli!

domenica, novembre 25, 2007

Firmate per la promozione istituzionale della Cultura Libera

Le Istituzioni italiane, nelle loro campagne di informazione contro la pirateria multimediale, non ti hanno ancora spiegato che:


- l'atto in sé del masterizzare un cd musicale non significa commettere un reato;
- l'atto in sé del fotocopiare un libro non significa commettere un reato;
- l'atto in sé dello scaricare opere dell'ingegno da Internet non significa commettere un reato.

Occorre vedere
COSA masterizzi,
COSA fotocopi,
COSA scarichi.

Perché

in quel cd, in quel libro, o in quel file potrebbe esserci un'opera dell'ingegno LIBERA:

- un'opera dell'ingegno è LIBERA se è nel pubblico dominio;

- un'opera dell'ingegno è LIBERA se l'autore, con una licenza, ha rinunciato all'esercizio esclusivo di tutti od alcuni diritti di utilizzazione economica.


Se ciò che masterizzi, fotocopi o scarichi è LIBERO,
allora tu non stai commettendo alcun illecito, né civile, né penale.

La libera circolazione della cultura cresce nella condivisione.


RICORDALO A TE STESSO e RICORDALO AI NOSTRI AMMINISTRATORI.

Firma la petizione perché la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali finalmente diffondano una campagna pubblicitaria per la promozione della cultura libera.

giovedì, novembre 22, 2007

WiMax: ultima carta

L'ha giocata Altroconsumo. E' un'impresa un po' titanica ma tentar non nuoce, soprattutto quando il tentativo è portato avanti da persone competenti. Il WiMax non è certamente l'ultima possibilità che abbiamo per abbattere il digital divide, altre tecnologie verranno introdotte nei prossimi anni (pensiamo alla Power Line Communication): ma è necessario chiarire sin d'ora che non ci sarà mai "democrazia digitale" senza una reale spinta sociale dell'innovazione e senza un riequilibrio concorrenziale del mercato.

sabato, novembre 17, 2007

Nel segno del contrassegno

Ci voleva la Corte di Giustizia delle Comunità Europee per spiegare alla SIAE che il suo bollino non viene applicato ad un'opera dell'ingegno ma ad un supporto e che dunque si tratta di una "regola tecnica" non opponibile ai privati se non notificata alla Commissione. In attesa che i riferimenti al contrassegno SIAE vengano eliminati dalla legge sul diritto d'autore (lasciamo perdere... ), notiamo, non con qualche perplessità, che la sentenza si riferisce alle opere d'arte figurativa, che, in quanto tali, non necessitano dell'apposizione del contrassegno SIAE nemmeno per l'ordinamento italiano! [1]

[1] art. 181-bis LdA -
Ai sensi dell'articolo 181 e agli effetti di cui agli articoli 171-bis e 171-ter, la Società italiana degli autori ed editori (SIAE) appone un contrassegno su ogni supporto contenente programmi per elaboratore o multimediali nonché su ogni supporto contenente suoni, voci o immagini in movimento, che reca la fissazione di opere o di parti di opere tra quelle indicate nell'articolo 1, primo comma, destinati ad essere posti comunque in commercio o ceduti in uso a qualunque titolo a fine di lucro.

lunedì, novembre 12, 2007

Il "flop disc" dei Radiohead

Credevano che i loro fans li avrebbero ben ricompensati malgrado fosse possibile scaricare il loro album gratuitamente, e invece l'80% dei fans non ha sganciato un centesimo. Il discografico dei Radiohead parla di clamoroso insuccesso. Si potreebbero fare molte considerazioni in merito, mi limito a dire che avere 1 persona su 5 che paga un album scaricabile gratuitamente non è un insuccesso. Penso che molti artisti metterebbero una firma per un risultato del genere. Il problema è che l'aspettativa del produttore non si è adeguata al modello di vendita adottato. Pensava che i fans fossero dei burattini, e invece, fortunatamente, hanno continuato a pensare con la loro testa, anzi, con il loro stomaco. E quando uno stomaco è soggetto a fame atavica non c'è da farsi troppe illusioni. In altre parole, quella dei Radiohead è stata né più né meno una tattica commerciale (altrimenti non si spiegherebbe la rancorosa delusione): si tratta di un piano di vendita fallimentare, non certamente dell'insuccesso della musica gratuita, che non presuppone né un venditore né tantomeno un acquirente.

venerdì, novembre 09, 2007

SeLiLi: la soluzione che non c'era


Sì, cari amici, cari commoners, cari softwareliberisti, finalmente quello che tanto desideravate.

Da oggi, chi vuol fare domande, anche complesse, sulle licenze libere ha una grande, grandissima opportunità.

Lasciate perdere mailing list, siti dedicati, libri, libretti e tutta la miriade di risorse umane che si trovano in rete... da oggi c'è
SeLiLi, Servizio Licenze Libere.

Pensavate che bastasse trovare informazioni in rete eh? Pensavate che oggi bastasse frequentare un forum per trovare persone col tuo stesso problema pronte a spiegarti come risolverlo eh? E no! C'è bisogno di fare le cose per bene, ci vuole un bel progettino finanziato dalla PA.

Con
SeLiLi tutto è più facile.

Basta inoltrare una domanda attraverso un form ed avrete la risposta che cercate!

Quanto costa? E' GRATIS!

Sì è GRATIS. Perché è tutto finanziato con soldi pubblici:
la Regione Piemonte fornisce i finanziamenti necessari a pagare il personale operativo di SeLiLi e i consulenti esterni! Geniale!

In Piemonte la PA gira ancora con Microsoft però c'è SeLiLi! Evvai!

E sapete cosa vi mette a disposizione SeLiLi per "alleggerire il proprio carico di lavoro" (sic)?
Le f.a.q. dei commoners del sito creativecommons.it! Wow! Che meraviglia.
Ed anche le f.a.q. del progetto GNU! Stupendo!
Sul sito di SeLiLi non trovate nessuna risposta ma tanti link a f.a.q. di altri siti. Non è eccezionale?

Questo sì che significa investire nell'Innovazione e nello sviluppo della società della Conoscenza!

Ma sentiamo cosa ne pensa la gente.

- Lei cosa ne pensa di SeLiLi?

- Beh, io volevo sapere cos'è una licenza libera e non sapevo se la miriade di informazioni che trovavo in rete (anche sui siti ufficiali di certe licenze) fosse affidabile. Allora mi sono rivolta a SeLiLi e loro mi hanno dato una risposta che già avevo trovato in rete. Una vera illuminazione. Grazie SeLiLi!

Visto? SeLiLi funziona. E' letteralmente infallibile.

Volete altri esempi?

- Lei cosa ne pensa di SeLiLi?

- Avevo una questione alquanto spinosa cui soltanto 25 persone erano riuscite a dare una risposta esauriente. Mi sono rivolto a SeLiLi e in un batter di ciglia mi hanno detto che quello che mi era stato risposto era corretto.

- E lei cosa ne pensa di SeLiLi?

- Avevo fatto una domanda sulle licenze creative commons sulla mailing list di creativecommons.it. Mi avevano risposto A. Glorioso e J. C. De Martin dello Staff di creativecommons.it. Tuttavia, la risposta non mi sembrava esauriente. Allora mi sono rivolto a SeLiLi e mi hanno risposto A. Glorioso e J. C. De Martin dello Staff di SeLiLi. Così, finalmente ho avuto le risposte che cercavo!
Inoltre, come scritto nel contratto di utilizzazione del servizio, le persone dello Staff di SeLiLi si esimono da ogni responsabilità per le risposte date, anche perché non sono legali e non offrono assistenza legale. SeLiLi è davvero il servizio di cui si sentiva un grande bisogno. Grazie Regione Piemonte.

SeLiLi c'è.

Ragazzi, SeLiLi è LA soluzione.

Ricordate: se nessuno vi risponde, c'è SeLiLi! ;-)

E allora forza SeLiLi e i migliori auguri al suo Staff:
Juan Carlos De Martin, Andrea Glorioso, Enrico Masala.

mercoledì, novembre 07, 2007

Ripartiamo dalla riforma della WIPO

Il Partito Pirata chiede la rimozione di Frattini.

Bastasse togliere un burattino dalla scena... le cose sono un po' più complesse.

L'aforisma che il PP cita (Chi è pronto a rinunciare alle proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza.) è di B. Franklin, un massone cui dobbiamo l'occhio al vertice della piramide raffigurata dietro il dollaro.
Rappresenta il Controllo: non è un caso che il Grande Fratello venga identificato con quell'occhio.

Vi assicuro che se si trattasse di meri simboli esoterici (di cui perlatro sono pieni tutti i palazzi governativi americani, progettati da architetti massoni) e non di giochi di potere che ancora oggi governano il mondo, nessuno studente verrebbe colpito con il taser per avere nominato la Skull and Bones.

Il Controllo teme l'esercizio di due libertà sempre più fondamentali: la libertà di comunicare e la libertà di diffondere la conoscenza.

Per le società segrete le comunicazioni e la conoscenza devono essere soggette a totale controllo.
Le persone più influenti di questo mondo, dalla politica all'economia, sono assai spesso iscritte a queste società e perseguono quello che, per utilizzare una terminologia tutta italiana, è un piano di rinascita democratica.

Questo piano prevede il controllo totale delle comunicazioni e della conoscenza.
Difficilmente vedrete una direttiva europea sulla sicurezza o sulla "proprietà intellettuale" che non sia
il frutto di una volontà maturata negli USA e qui tradotta in legge per la prima volta (pensate all'EUCD, ossia alla trasposizione del DMCA).

La WIPO (che ovviamente ha il suo bel simbolo esoterico nella sua bandiera, così come ce l'hanno quasi tutte le bandiere dei vari organismi dell'ONU, dall'Organizzazione Mondiale della Sanità al Programma delle Nazioni Unite per gli Insediamenti Umani), riproduce la struttura della setta.
Non è un'organo eletto, ma gestito da agenzie governative che non recepiscono altro che le decisioni delle lobbies (o logge).

Ai gradini più bassi della piramide ci siamo noi.
E il nostro operare, le nostre ambizioni, per quanto ispirate ai più sani principi, non scaleranno la piramide se non sapranno tradursi in un fenomeno globale.
Abbiamo bisogno di alzare la testa verso più ampi orizzonti e di ripartire da qui.

Questo manifesto per una Organizzazione Mondiale della Ricchezza Intellettuale venne sottoscritto da 31 organizzazioni, tra le quali la mia.
Soltanto 31 organizzazioni in tutto il mondo? Sì. E' assurdo, ma deve darvi la misura di quanto sia difficile e al tempo stesso necessario creare un fenomeno internazionale, composto da tante realtà più o meno grandi, capace di porsi come importante interlocutore con i vertici della piramide.

Abbiamo bisogno di costituire un organismo internazionale che ponga al primo punto del suo statuto la riforma della WIPO.
E per creare questo organismo potremmo partire proprio da chi ha sottoscritto il suddetto manifesto, associazioni alle quali, sono certo, si aggiungerà un folto numero di sostenitori (persone fisiche e giuridiche) di tutto il mondo.

In questo modo, forse, riusciremo ad avere maggiore influenza anche sulle questioni interne.

Proviamo a fare un salto di qualità. Giochiamo l'unica carta che possiamo giocare sperando di mettere il dito nell'occhio lassù in alto.