venerdì, dicembre 30, 2005

Wikimedia ha bisogno del nostro aiuto!

In ogni pagina di Wikipedia campeggia questa richiesta (di Wales):

[...]
Nell'anno a venire, la Wikimedia Foundation stima che saranno necessari alcuni milioni di dollari per mantenere il passo con la domanda; questi fondi ci consentiranno di proseguire il lavoro verso il nostro scopo, che è quello di fornire conoscenza libera a ciascuno.
[...]
Proprio come molte piccole modifiche agli articoli aiutano a costruire il contenuto, allo stesso modo ogni donazione aiuta a rendere disponibile quegli stessi contenuti. Le donazioni che riceviamo sono di 20 dollari o meno: qualsiasi piccolo dono aiuta.
[...]

Sì, Wales, qualsiasi piccolo dono aiuta (e immagino che tu avrai bisogno di molti soldi per pagare i tuoi avvocati): ma credo che un wiki viva soprattutto di partecipazione intellettuale e che gli aiuti economici debbano andare nelle tasche di chi il computer non l'ha mai visto.

E' nata Wikipedia Class Action



Il fondatore di Wikipedia, Jimmy "Jimbo" Wales (nella foto), è accusato di aver creato Wikipedia con i proventi della concessionaria di pubblicità on-line Bomis.com, che opera anche nel campo degli annunci pornografici. Non azzardatevi, però, a scriverlo su Wikipedia, perché Wales è un intoccabile (sì, lo so, la foto non rende l'idea).

I toccati, invece, stufi di essere presi a randellate su Wikipedia, hanno deciso di organizzare un sito «di servizio», Wikipedia Class Action (il cui logo recita: Wikipedia, The Inaccurate Encyclopedia), che permetterà a chiunque di segnalare errori, falsità e casi di diffamazione contenuti nelle pagine dell'enciclopedia on-line: questo consentirà di raccogliere in maniera logica e coordinata un fascicolo in grado di costituire la base per un'azione legale contro la Wikimedia Foundation.

Buona fortuna capitano!

mercoledì, dicembre 28, 2005

Il pluripremiato Rodotà


Non c'è dubbio, Rodotà è molto apprezzato nell'ambiente open.

FSFE(I), ad esempio, gli ha dato un bel premio:

Un tributo, ideato dalla sezione italiana di Free Software Foundation Europe, per chi si è distinto per il lavoro svolto in prima linea per la difesa della libertà in una società digitale. Il riconoscimento "Free Software Free Society", che contiene il manifesto di FSFE, sarà assegnato a Stefano Rodotà [...]

La motivazione del premio va ricercata nella grande attenzione del professor Rodotà per le tematiche della libertà della conoscenza e per la sua capacità di interpretare la sua materia con prospettive di lungo periodo ma soprattutto per la salvaguardia della privacy e dei cittadini in un momento in cui questo concetto andava inventato,
costruito e tutelato.

"FSFE vuole fornire una solida base per la libertà in un mondo
digitale", spiega Stefano Maffulli, presidente della sezione italiana, "sia dal punto di vista economico che da quello sociale ed etico". Il lavoro del prof. Rodotà è un imprescindibile contributo per per lo sviluppo della società digitale, di cui il software libero è una pietra miliare".

Capacità di interpretare la materia con prospettive di lungo periodo ma soprattutto per la salvaguardia della privacy e dei cittadini?? Giudicate voi:
http://www.interlex.it/675/vittsip.htm

Si tratta di un comunicato stampa del Comitato Vittime della Sip-Telecom, che ribattezzò Rodotà "Garante della Telecom".
Nel comunicato, intitolato Oscuramento della documentazione delle bollette telefoniche: il Garante per la privacy sbugiardato dall'Europa (comunicato apparso anche sul sito di Interlex, che, come noto, non ospita comunicati privi di fondamento) viene proprio esaltata la "straordinaria" capacità ermeneutica di Rodotà.

La "morale" del comunicato sta nell'ultima frase: Ma allora quello che si vuole tutelare è veramente la privacy del cittadino o la "libertà di fatturazione" di qualche spregiudicato Gestore telefonico?

Ricordo che si occupò molto della vicenda anche Oliviero Beha... ma si sa, in questa free society la verità viene spesso dimenticata e le bugie vengono spesso premiate.

martedì, dicembre 27, 2005

Arte e tangenti

Presso il sito arteetangenti.com è possibile prendere visione di atti, documenti e memorie relativi alla gestione di enti musicali pubblici e privati.

Sito interessante sin dalla nota introduttiva:

Il presente sito contiene i documenti essenziali relativi alle indagini e loro archiviazione di fatti riguardanti la corruzione di taluni settori del mondo musicale italiano quali emergono da una prolungata ricerca della verità protrattasi per un arco di tempo di 14 anni (1989/2002), scaturita anche da ripetute esplicite richieste di tangenti e simili fatte al realizzatore del presente sito, Stefano Ranieri, docente di pianoforte principale presso il Conservatorio di Musica di Perugia.
Da detta documentazione, pur non dovendo generalizzare, si potrà prendere visione nella circostanza specifica dell'operato della Magistratura Italiana sino ai suoi massimi vertici, e di riflesso delle più importanti strutture istituzionali dello Stato Italiano sino alle sue più alte cariche, tenendo presente che scopo e compito dell'Autorità Giudiziaria è quello di accertare la verità dei fatti onde esercitare la giustizia nell’interesse della collettività.
E' inoltre utile premettere come nella vicenda giudiziaria denominata "Mani Pulite" di Milano, prevalentemente indiziaria, ad ogni notizia di reato abbiano fatto seguito tempestive ispezioni della Finanza, intercettazioni telefoniche e/o ambientali, e approfondite indagini.

Molto diverse le metodologie adottate a Perugia, come si evince dai documenti, e diversi gli esiti, che il lettore potrà valutare.

Dal curriculum di Stefano Ranieri, autore del sito:

Per non scendere a compromessi di alcun genere, Stefano Ranieri ha preferito declinare tutte le proposte di grande carriera concertistica prospettategli dal Grande Oriente d'Italia, nella persona del dott. Seri (vedi punti 8 e 25) e dell'avv. On. M. (Roma), presentatosi quale rappresentante legale per l'Italia del M° Procinskj, a detta dell' Onorevole uno dei vertici della struttura massonica internazionale assieme al M° F. Siciliani (Scala di Milano, S. Cecilia di Roma) e alla sig.ra D.L.P. (Roma), rappresentante artistica per l'Italia del musicista-impresario polacco.

mercoledì, dicembre 21, 2005

L'asso nella manica

Poche ore fa ho intervistato Marco Travaglio. Credo di essere stato il primo a farlo parlare di cose che a lui sono poco note: Internet, portali web, sperperi di pubblici denari in grandi opere digitali... Adesso, se esiste un padrone di Internet, la descrizione del Ministro Stanca presente in quell'intervista dovrebbe costarmi l'espulsione dalla rete. :-)
Ma fortunatamente non esiste un padrone di Internet ed io sono libero di...
BANG!

giovedì, dicembre 15, 2005

Wikipedia: l'enciclopedia creativa

John Seigenthaler, ex-assistente di Robert Kennedy, ha denunciato con un articolo su USA Today la presenza nella sua biografia wikipediana di riferimenti a un coinvolgimento negli omicidi di John e Robert Kennedy.

Il vj di
MTV Adam Curry è stato colto con le mani nel sacco mentre cambiava alcune parti della voce podcasting, attribuendo maggior rilievo al suo contributo alla nascita del mezzo e sminuendo quello di altri pionieri degli abbonamenti radiofonici su Internet come Kevin Marks.

Questo tipo di problemi
Wikipedia li ha sempre avuti e continuerà ad averli: nel bene e nel male.
La Wikipedia italiana, ad esempio, attribuisce a Stallman una prestigiosa laurea ad honorem che Stallman non ha mai conseguito.

Wikipedia predica il Neutral Point Of View (NPOV), ma, a ben vedere, di neutrale c'è ben poco in un'enciclopedia che, pur essendo controllata da alcune persone (in Italia, ad esempio, Wikipedia è controllata dai membri dell'associazione Wikimedia Italia, che fanno coincidere il loro Point Of View con il Neutral Point Of View), non riesce a rappresentare la realtà.
Ma forse non è lo scopo di
Wikipedia quello di rappresentare la realtà e raccontarla.

Nota: nella foto un amministratore di Wikipedia.

domenica, dicembre 11, 2005

Il voto elettronico è compatibile con la democrazia?

Ho trovato un sito che parla della pericolosità di affidare al voto elettronico le elezioni politiche. L'autore del sito sostiene, infatti, che con il voto elettronico aumenta la probabilità di brogli elettorali, con sommo gaudio di aspiranti dittatori. Avrà ragione? Avrà torto? Non lo so.
Quello che mi sento di dire è che ancora oggi si sospetta che l'Italia sia diventata una Repubblica Democratica grazie a dei brogli elettorali.
E si votava con la carta! :-)

venerdì, dicembre 09, 2005

Creative Commons: un disastro nella licenza by-sa italiana

Quanti utilizzatori delle licenze Creative Commons le leggono?
Ho l'impressione che molti le utilizzino e pochi le leggano: possibile che nessuno si sia accorto di questo megarefuso?

I punti 4a e 4b sono identici: il punto 4a è riportato due volte, il punto 4b è assente.


La parte assente è la seguente:
Tu puoi distribuire, comunicare al pubblico, rappresentare, eseguire, recitare o esporre in pubblico un’Opera Derivata, anche in forma digitale, solo assicurando che siano rispettati i termini di cui alla presente Licenza, di una versione successiva di questa Licenza con gli stessi Elementi della Licenza come questa Licenza o di una licenza Creative Commons iCommons che contenga gli stessi Elementi della Licenza come questa Licenza (ad es. Attribuzione-Condividi allo stesso modo 2.0. Giappone). Insieme ad ogni copia dell’Opera Derivata (o supporto fonografico su cui è registrata l’Opera Derivata) che distribuisci, comunichi al pubblico o rappresenti, esegui, reciti o esponi in pubblico, anche in forma digitale, devi includere una copia della presente Licenza o dell’altra Licenza di cui alla frase precedente o il suo Uniform Resource Identifier. Non puoi proporre od imporre alcuna condizione relativa all’Opera Derivata che alteri o restringa i termini della presente Licenza o l’esercizio da parte del beneficiario dei diritti qui concessi e devi mantenere intatte tutte le informative che si riferiscono alla presente Licenza ed all’esclusione delle garanzie. Non puoi distribuire, comunicare al pubblico, rappresentare, eseguire, recitare o esporre in pubblico l’Opera Derivata, neanche in forma digitale, provvista di misure tecnologiche miranti a controllare l’accesso all’Opera ovvero l’uso dell’Opera, in maniera incompatibile con i termini della presente Licenza. Quanto sopra si applica all’Opera Derivata anche quando questa faccia parte di una Collezione di Opere, ma ciò non comporta che la Collezione di Opere di per sé ed indipendentemente dall’Opera Derivata debba esser soggetta ai termini ed alle condizioni della presente Licenza.

Bene: ma dov'è il problema? Dov'è il disastro? Non è sufficiente revocare la licenza?
No, le licenze Creative Commons sono irrevocabili.
Non è sufficiente correggere quella pagina?
No: quella pagina non si deve correggere.
Perché?
Perché:
1) i licenziatari hanno stipulato un determinato contratto (quello visualizzabile mediante l'URI): e il testo di tale contratto non può essere stravolto a loro insaputa (ma anche se venisse stravolto, il contratto effettivamente stipulato sarebbe quello basato sul testo contenente il megarefuso);
2) l'URI (Uniform Resource Identifier) non può essere l'indirizzo web di una pagina il cui testo sia soggetto a modifiche sostanziali, altrimenti non sarebbe più un URI.

FSF sconsiglia caldamente di utilizzare l'URI, proprio per evitare questo tipo di disastri.

Ma non è finita: senza quella parte di testo, la licenza Attribution-ShareAlike diventa, in pratica, una licenza Attribution.
Questo significa che chi, in base al Commons Deed, pensava di utilizzare una licenza copyleft, ha invece utilizzato una licenza ultrapermissiva, una licenza che consente di proprietarizzare le opere derivate.
I licenzianti non possono opporsi agevolmente a tale proprietarizzazione. Avrebbero dovuto utilizzare l'ordinaria diligenza e leggere il legal code contenuto nella pagina indicata dall'URI.

Adesso cosa accadrà? La pagina verrà comunque modificata (e l'intero progetto subirà una certa perdita di credibilità) oppure troverranno una soluzione seria al problema?
Chi vivrà vedrà.

giovedì, dicembre 08, 2005

Il primo grande esempio di democrazia partecipativa


La Casa delle libertà ha aperto (il 7 settembre 2005) un blog intitolato Diventa legislatore anche tu!; sottotitolo: Disegni di legge all'esame del Senato ai quali è possibile proporre degli emendamenti.
Il BLOG della Casa delle libertà consente facilmente a qualunque soggetto di presentare proposte di Legge o emendamenti a quelle in discussione.

Entra e registrati.

Diventa legislatore anche tu!!
E' il primo grande esempio di democrazia partecipativa attraverso Internet e, per il momento, si tratta di un flop: gli utenti non hanno inserito nessun commento, nessuna proposta.
E' lecito chiedersi: agli italiani la democrazia partecipativa non interessa? Gli italiani non credono in questo strumento? Gli italiani non hanno nulla da proporre? Gli italiani non sanno che esiste quel blog? Gli italiani non credono in chi propone questo strumento? Quanti interrogativi...

sabato, dicembre 03, 2005

Traduzioni molto libere e al tempo stesso non libere

Il libro Le Deuxième Sexe, di Simone de Beauvoir, è stato tradotto molto male, ma nessuno può tradurlo nuovamente, perché il diritto di traduzione è riservato all'editore.
E l'editore non intende far tradurre nuovamente il testo.
Nella fattispecie non è possibile far valere nemmeno il diritto morale all'integrità dell'opera, perché l'ordinamento giuridico statunitense non riconosce questo diritto.
Ecco cosa può accadere quando un diritto è riservato. Ma forse dovremmo dire: ecco cosa può accadere quando si vende l'anima al diavolo.