sabato, gennaio 24, 2009

I soliti favori al software proprietario

Grazie al progetto Innovascuola, più di 3.000 scuole (l'elenco è on-line sul sito del ministero) hanno ricevuto computer portatili corredati di software didattico.

Nel capitolato tecnico troviamo un paragrafo interessante:
3.5. Sistema operativo
Sui Computer portatili dovranno essere installati almeno due (dual boot)
dei sistemi operativi di seguito descritti.

I sistemi sono:
Linux - kernel v.2.6.x
Microsoft Windows Vista Business
Apple MAC OS X Versione 10.x

Morale:
l'utilizzo di GNU/Linux non è indispensabile, mentre l'utilizzo di almeno un sistema proprietario è obbligatorio.


Tra i questiti relativi alla gara ne troviamo uno che merita attenzione:
Quesito n. 35
Al paragrafo 3.5. Sistema operativo dell' "Allegato 1 dello Schema di Contratto - Capitolato Tecnico", viene richiesto quanto segue:"Sui Computer portatili dovranno essere installati almeno due (dual boot) dei sistemi operativi di seguito descritti". I sistemi operativi da Voi indicati sono "Linux - kernel v.2.6.x", "Microsoft Windows Vista Business", "Apple MAC OS X Versione 10.x". Ci risulta sia impossibile configurare (per problemi di "licensing") un dual boot contenente almeno due dei sistemi operativi indicati. Si chiede se è accettata la configurazione delle macchine con un solo sistema operativo, scelto dal cliente ed inserito nella macchina all'atto della produzione della stessa.

Risposta n. 35
Si chiarisce che per “dual boot” si intende la capacità del sistema di poter in qualsiasi momento utilizzare alternativamente o contemporaneamente almeno due dei sistemi operativi indicati anche attraverso partizioni e/o l’uso di macchine virtuali. Nel primo caso ad ogni avvio si sceglierà il sistema operativo da utilizzare nel secondo caso si può passare ad un altro sistema senza riavviare la macchina. In ogni caso la visibilità reciproca dei file systems deve essere comunque garantita fra un sistema e l’altro.


Il Ministero ignora la domanda e ribadisce l'obbligatorietà del dual boot.
Non sia mai detto che una scuola possa avere un computer senza sistema proprietario!

Ok, ma non è finita qui. Microsoft ha sbaragliato la concorrenza donando tutto il materiale oggetto del bando di gara alle scuole: insomma, il primo numero di Innova la tua scuola è in edicola GRATIS. ;-)

Resta, però, da porsi una domanda: siamo sicuri che nei portatili forniti alle scuole oltre a Windows Vista (presumibilmente immancabile) sia stato incluso anche GNU/Linux o Apple (come prevede il capitolato tecnico)?

Date queste premesse, è lecito supporre che anche il Piano di E-Government 2012 si indirizzi verso Microsoft, già scelta come partner per il progetto Compagno di classe, che ha l'obiettivo di dotare gli studenti della scuola primaria di un PC a loro dedicato (resistente – leggero – sicuro – a basso costo) come strumento didattico.

venerdì, gennaio 23, 2009

E-Government 2012: i Maya l'avevano previsto

Il menù che vedete a sinistra non è tratto dal blog personale di Brunetta, ma dalla home del sito ufficiale del Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione, su cui il Ministro pubblica le vignette contro Brunetta (notare: vignette contro, non vignette su... strano modo di intendere la satira), stila classifiche e premia con medaglie d'argento e cerimonie istituzionali gli autori più graffianti. Idea simpatica ed esorcizzante (o forse un semplice caso di eccentricità), ma al cittadino che è in me, memore delle lezioni "garantiste" di certa destra, sembra tanto un uso privatistico del servizio pubblico.

Fortunatamente sul sito del Ministero non trovate soltanto vignette, ma anche il Piano di E-Government 2012, che ci riserva una perla: l'ennesimo finanziamento (29,58 milioni di euro) per italia.it, il famigerato portale nazionale del turismo.
Ma 29,58 milioni non bastano: occorrono altri 20 miloni per la valorizzazione sul portale nazionale di poli turistici identificati e realizzati dalle Regioni finalizzati a promuovere, a livello internazionale, mete turistiche locali.

Ovviamente anche per l'altro discusso portale, il portale della cultura (ora inserito nel Progetto CulturAmica), sono stati stanziati 10 milioni di euro al fine di rendere accessibile il vasto patrimonio di risorse e documenti, provenienti da archivi, musei, biblioteche, fondazioni, regioni, enti locali, altri enti pubblici e privati dei vari settori della cultura italiana, descrivendone le informazioni secondo una classificazione comune e condivisa.

Ma l'iniziativa che merita la palma d'oro è il Progetto Emoticons, che ha l'obiettivo di costituire un sistema di customer satisfaction, attraverso il quale il cittadino potrà giudicare ogni pratica attraverso l’utilizzo di indicatori grafici (smile), al quale collegare un sistema premiante che permetta di premiare e pagare di più gli uffici con il maggior numero di valutazioni positive. Il costo del progetto è in corso di definizione, ma non c'è dubbio che anche questo ci costerà qualche milione di euro.
Chi è che diceva che un sorriso non costa niente? :-)

venerdì, gennaio 16, 2009

Mitnick e l'arte di...

Ho letto sia L'arte dell'inganno che L'arte dell'intrusione e devo dire che mi hanno piuttosto annoiato (soprattutto il primo, che è tutta farina del sacco di Mitnick).

Penso che il social engineering di Mitnick fosse possibile soltanto negli USA e fino alla metà degli anni '90, quando Internet non era ancora un fenomeno di massa. Del resto lo stesso Kevin sottolinea come gli statunitensi siano un popolo particolarmente credulone... e leggendo i vari esempi di "attacco ingegneristico" riportati nel libro non si può certo dargli torto.

La maniacale accuratezza con cui Mitnick descrive i vari tipi di inganno e le possibili "cure" risulta un po' eccessiva: da una parte, perché le tecniche fraudolente funzionano solo con impiegati estremamente ingenui, dall'altra, perché se un impiegato è estremamente ingenuo reagirà poco anche alle cure.

Il secondo libro descrive 10 casi esemplari di hacking, anzi, di cracking... e proprio per questo non risultano molto interessanti. Il racconto più divertente è forse il primo: la storia di 4 ragazzini che, nei primi anni '90, smontano una macchina di videopoker per carpirne i segreti e vincere al Casinò. Ma nulla in confronto alle recenti imprese di cinesini che mandano in pagamento le newslot inviandogli
un file tramite il dispositivo bluetooth del cellulare. Insomma, penso che il libro avrebbe meritato la narrazione di imprese un po' più "ingegnose".