giovedì, ottobre 02, 2008

Il p2p libero conviene a tutti?

Marco Ciurcina ha pubblicato sul suo blog un articolo molto interessante (soprattutto per la tecnica deduttiva), in cui perviene alla conclusione che il p2p libero convenga a tutti.

A mio avviso, ci sono, però, un paio di postulati che non reggono:

1) La percentuale di persone che, in tutto il mondo, scambiano File sapendo che è illegale e, se fosse disponibile, utilizzerebbero una Licenza, è uguale alla percentuale di italiani che pagano il canore RAI.

Chi paga il canone RAI avverte un controllo dell'autorità molto più elevato rispetto a chi scambia file: per questo paga, non paga per il semplice fatto che qualcuno gli chiede di pagare.

2) Il prezzo che le persone che scambiano File sarebbero disposte a pagare per una Licenza è uguale al costo del canore RAI per il 2008 (Euro 106,00).

Nessuno sarebbe disposto a pagare 106 euro per compiere un'azione che da sempre effettua senza pagare. Nessuno sarebbe disposto a pagare 106 euro senza avvertire un maggiore controllo da parte dell'autorità
.

Credo che la strada per la "liberalizzazione" del p2p non possa essere trovata con una flat tax. Penso che se le stesse opere che si trovano sul p2p fossero disponibili via Internet ad un prezzo irrisorio, gli utenti le acquisterebbero. Una formula vincente potrebbe essere la vendita di una licenza con validità annuale per scaricare tutte le opere (audio, video, libri ecc.) presenti in un uno store on-line. Se il negozio vende beni diversificati e aggiorna frequentemente la lista dei prodotti, diventa competitivo anche in rapporto al p2p, che richiede tempo e ricerca.

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