mercoledì, settembre 26, 2007

FILOZERO news

Scarichiamoli! ha pubblicato un'intervista a Bruno Manfredi su FiloZero.
Incornicio una risposta che ben fa capire la nostra posizione rispetto alle libertà dell'autore.
Siamo forse stati i primi a dire che, se vera libertà deve esserci, le licenze open content devono essere adottate per libera scelta e non imposte.

Perché un artista emergente dovrebbe utilizzare FiloZero?

Per lo stesso motivo per cui molti artisti emergenti utilizzano le licenze open content: farsi pubblicità, farsi conoscere il più possibile e VENDERE LA PROPRIA MUSICA. Nessun musicista si iscrive a SIAE se non è nel mercato, perché non riceverebbe compensi. Gli utilizzatori di
FiloZero, possono farsi conoscere attraverso la filodiffusione gratuita e CONTEMPORANEAMENTE vendere la propria musica on-line (perché l'unico diritto che è stato concesso è stato concesso SOLTANTO ai pubblici esercenti e riguarda SOLTANTO la filodiffusione: quindi, se l'artista non vuole, non c'è modo di avere quella musica gratuitamente, ma occorre acquistarla). Una volta che l'artista si è fatto conoscere e sente di non avere più bisogno della filodiffusione gratuita come trampolino di lancio, potrà iscriversi ad un organismo di intermediazione (questo comporta, attualmente, la cessazione del rapporto sorto mediante FiloZero) e dargli mandato di riscuotere compensi. Tuttavia, oggi, il Regolamento Generale SIAE consente di limitare il mandato della SIAE in relazione a determinati diritti: pertanto, l'artista può, ad esempio, gestire autonomamente il diritto di filodiffusione (continuando, se vuole, a permettere la filodiffusione gratuita in pubblici esercizi) e CONTEMPORANEAMENTE dare mandato a SIAE per la riscossione dei compensi negli altri ambiti. Insomma, con FiloZero nessuna rinuncia è imposta al musicista (né presente né futura) ed, anzi, ogni prospettiva è lasciata aperta. Vogliamo che gli artisti, se meritano, trovino più facilmente la strada del successo e possano incominciare a vivere con la loro musica senza essere costretti a compiere decisioni nette (o iscrizione a SIAE et similia o tutto gratis).

martedì, settembre 25, 2007

Storie di ordinaria follia

Quando usciamo con una nuova iniziativa sul diritto d'autore c'è sempre qualcuno che sparla e straparla. Ci siamo abituati e abbiamo dovuto abituarci ad interpretare certe prese di posizione come un buon auspicio.
Questa volta è toccato a due esponenti di Frontiere Digitali (Liberius), i quali sostengono che FiloZero sia un progetto affrettato, superficiale, irrispettoso nei confronti degli autori, altamente rischioso per gli esercenti e in grado di gettare per sempre nel baratro le libertà digitali minando la credibilità anche di altre inziative (le loro).
Wow! Di peggio non potevano dire. Il problema, però, è un altro: gli argomenti mancano e soprattutto appare evidente che le critiche denigranti vengono pubblicamente inoltrate senza prima avere capito né cos'è FiloZero né come funziona (eppure ci sono delle f.a.q. ormai piuttosto ampie, grazie anche al contributo di chi, non sapendo, prima domanda e poi giudica).
Oppure sono io che non capisco... e in effetti non capisco come possa una persona criticare tanto le licenze Creative Commons sia su web sia per radio (davanti ad un incredulo e presumibilmente furibondo public lead di Creative Commons Italia) e poi battersi perché le licenze Creative Commons siano LE licenze riconosciute da SIAE e dallo Stato.
C'è tanta confusione in giro e questo non aiuta certo a fare chiarezza.

Allora chiarimoci le idee e facciamo un passo indietro. Era il 1997 quando una legge (vedi art. 6 comma 4) poneva la parola fine a un assurdo diritto demaniale: fino ad allora SIAE riscuoteva compensi anche per la musica di non iscritti a SIAE (veramente lo fa anche oggi, ma solo per concessione degli inconsapevoli italiani e grazie anche a tutti quelli che alimentano il terrorismo). Sono passati 10 anni e ancora c'è chi dice (i signori di cui sopra) che bisogna procedere con i piedi di piombo e che bisogna aprire tavoli di trattative, insieme ai politici, per riformare il regolamento della SIAE.
Potrebbe anche essere una buona strada, basterebbe, da una parte, dialogare con dei politici che riescono a fare qualcosa di concreto, dall'altra, avere le idee chiare. Pare invece che si proponga l'impossibile: totale gestione autonoma e pieno mandato alla SIAE. SIAE ha già previsto, con il nuovo regolamento, delle eccezioni, ovviamente (perché tecnicamente non c'è altra soluzione) limitando il campo di applicazione del mandato (e così è stato fatto anche da Buma/Stemra in Olanda: mi riservo di approfondire la questione in un altro post).

Noi abbiamo preferito far valere diritti che già esistono anziché attendere che la burocrazia si adegui al diritto. Ma abbiamo fatto questo prestando molta molta attenzione alla burocrazia.

Abbiamo utilizzato come strumento una promessa al pubblico che consente di svincolarsi se non c'è nessun promissario e che lascia libero il promittente di iscriversi successivamente a SIAE (con effetto risolutivo a partire dalla comunicazione, con congruo anticipo, al promissario).
Abbiamo progettato un sistema per rendere le comunicazioni sicure e funzionali: a che serve altrimenti Internet?
Nessun rispetto per gli autori? Imporre una licenza per legge, come vorrebbero i signori di cui sopra, significa rispettare gli autori oppure restringere la loro libertà di scelta?

Mettiamo nelle mani dell'esercente tutta la documentazione necessaria per dimostrare il legittimo utilizzo delle opere e l'inapplicabilità del mandato SIAE sulle stesse.
Documentazione opponibile anche ad SCF (Socieà Consortile Fonografici): se ad un ispettore di SCF l'esercente fa leggere una licenza CC, l'ispettore ride perché la licenza CC non riguarda i diritti connessi ma i diritti d'autore!

Rischi per gli esercenti? Assolutamente sì, ma solo se si lascia qualcosa di molto importante al caso (la gelateria che, grazie ai signori di cui sopra, ottenne la "dispensa" da SIAE è purtroppo esposta, dal punto di vista burocratico-probatorio, nei confronti di SCF).
Quindi, devo dire (visto che si parla tanto di procedure sicure... ) che quell'esperienza può valere come affermazione di un principio ma non come un esempio da seguire pedissequamente: perché si tratta di una soluzione, da una parte, complicata (non tutti hanno il tempo di andare a Roma, "prendere in ostaggio" il direttore di un ufficio SIAE e controllare insieme a lui, per ore, i dati sul database della SIAE), dall'altra imperfetta e dunque pericolosa (fortunatamente, l'intricata prassi ha fatto sì che nessuno potesse nemmeno lontanamente pensare di seguire l'esempio).

Abbiamo discusso per mesi la validità della procedura con la stessa SIAE: progetto affrettato?

Il prossimo passo riguarderà la musica live: certo, l'EMPALS rappresenta un ostacolo difficilmente sormontabile se non cambiano le regole (ecco: qui sì che occorrerebbe l'intervento della politica... il Governo qualcosa ha cambiato recentemente... ma non basta), ma per quanto riguarda la SIAE il discorso è già piuttosto chiaro: se le opere eseguite non sono di autori iscritti a SIAE, la SIAE non deve essere pagata.

Ma attenzione: ancora una volta è la stessa SIAE ad avere ben chiarito la questione (anche dal punto di vista della prassi).

Posso tollerare Enzo Mazza quando dice che le libere utilizzazioni non esistono e che sono una bufala. Lo tollero perché sta dall'altra parte della barricata. Non tollero chi sta da questa parte (ma da oggi certamente non accanto a me, perché se ti mescoli con l'incompetente che si crede competentissimo poi finisce che le persone non capiscono più chi è competente e chi non lo è) e saccentemente (perché, fino a prova contraria, di saccenza si tratta) getta fango sul lavoro altrui. No, non posso (non devo) passarci sopra e, a fatica (perché fino ad oggi, per amore di lotta comune, ho evitato di fare le pulci ad iniziative "amiche") ho dovuto applicare la legge del contrappasso.
Sia ben chiaro: io qui e sulle mailing list parlo sempre a titolo personale.
Movimento Costozero non prende minimamente in considerazione certe affermazioni e, se dio vuole, tira dritto per la sua strada.

lunedì, settembre 24, 2007

FILOZERO news

Articolo di VNUnet su FILOZERO.

Dalla blogosfera con furore.

Ampliate le f.a.q. per gli autori (grazie alle numerose domande giunte allo Staff di Copyzero.org) ed inserite le f.a.q. per i pubblici esercenti.

FILOZERO news

Articolo di Punto Informatico su FILOZERO.

sabato, settembre 22, 2007

FILOZERO news

Antiarte annuncia FILOZERO (grazie Gennaro).
Anche Midimarcus (grazie Marco).

FILOZERO news

Ottimo articolo su Zeus News (un sentito grazie a Michele Bottari). L'articolo mette in evidenza, tra le altre cose, un concetto molto importante. Parliamoci chiaro: molti musicisti utilizzano le licenze open content (irrevocabili) non per amore di ideale ma per farsi pubblicità. FILOZERO dà ai musicisti la possibilità di avere la migliore pubblicità (e un po' come se già fossero arrivati: filodiffusi in tutta Italia al posto dei big della canzone!) e al tempo stesso di non rinunciare all'esercizio esclusivo di alcun diritto (eccettuato quello, concesso ai pubblici esercenti, di trasmettere i brani nei loro locali).
Certamente ci vorrà del tempo perché la medicina faccia effetto; certi radicali e importanti cambiamenti non possono avvenire dalla sera alla mattina: c'è una "politica del terrore" di mezzo, una politica che dura da decenni e che vive sulla "pettinatura" dell'informazione, sui muri di gomma, sulle campagne anticrimine, sui "gesti esemplari" (quand'anche si tratti di bambini).
Tuttavia, non ci siamo limitati a dire che esiste una via di uscita dal labirinto SIAE.
Abbiamo illuninato la strada che conduce all'uscita: adesso non resta che seguirla. E dopo l'esperienza maturata con Copyzero, siamo ben coscienti del fatto che quando si tratta di risparmiare dei gran soldi, anche in assenza di informazione da parte dei media che contano, il passaparola è assicurato. ;-)

venerdì, settembre 21, 2007

Fair deluse

Art. 1-bis. (Usi liberi didattici ed enciclopedici). 1. Dopo il comma 1 dell'articolo 70 della legge n. 633 del 22 aprile 1941 sono inseriti i seguenti: "1-bis. È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet a titolo gratuito di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradati, per uso didattico o enciclopedico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentito il Ministro della pubblica istruzione e dell'università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all'uso didattico o enciclopedico di cui al precedente periodo".

A parte il fatto che Internet si scrive con la maiuscola (perché internet è un'altra cosa), quello che stupisce è come questi geni di parlamentari (
Folena, Guadagno detto Vladimir Luxuria, Sasso, Bono, Garagnani, Goisis, Ghizzoni, Barbieri) non si stiano rendendo conto del fatto che anziché sviluppare il nostro "fair use" (cosa che loro vorrebbero fare) stanno riducendo, quantomeno in via interpretativa, il campo di applicazione delle libere utilizzazioni.
Infatti, oggi è ben possibile, sulla base di libera utilizzazione, la riproduzione ad alta qualità ma parziale di materiale protetto!
Quel DDL, invece, consente soltanto la riproduzione (parziale o totale) a bassa qualità.
Questo significa che, ad esempio, non sarà possibile mostrare un dettaglio di un'immagine se la riproduzione è ad alta qualità: e questo è assurdo perché il mostrare il dettaglio di un'immagine ha un senso solo se la qualità dell'immagine non è degradata.

Visto quell'autogol, subito FIMI ha detto: "Avete letto? Tutto quello che non prevede quell'articolo non è consentito".

Un pericoloso ragionamento ab contrario che potrebbe fare anche un giudice.

FILOZERO news

FILOZERO su Computerlaw (grazie Marco) e su Partito Pirata (grazie Athos).

Javasign: la firma digitale a portata di tutti

Oltre a FILOZERO, oggi, su costozero.org, è stato presentato Javasign. Che cos'è? E' un software per la firma digitale, libero, gratuito, multipiattaforma, funzionalmente completo e soprattutto user friendly.
Già questo basterebbe a renderlo unico, ma c'è di più.
Javasign è in grado di caricare certificati di firma in formato *.p12 (si può fare a meno di utilizzare la smart card: non è poco!).
Inoltre, Javasign è il primo software per la firma digitale capace di generare licenze e di firmarle.
Vi rimando al sito per capire quanto sia innovativo,
sotto il profilo tecnico-giuridico, uno strumento come questo. Ringrazio Raffaello Bindi (Technes, Milano) per avere creduto nel nostro progetto e per avere apportato al software tutte le modifiche da noi richieste. Javasign è in costante fase di sviluppo e non mancherà di arricchirsi di nuove interessanti opzioni. W Javasign! :-)

FILOZERO news

Amplissimo spazio dedicato a FILOZERO su civile.it.
Presente anche un video di Spataro, che ringrazio.

SIAE: non pagate quella musica

Aveva fatto scalpore la gelateria romana che era riuscita ad ottenere una "dispensa"
da SIAE
per filodiffondere musica libera all'interno del proprio locale.

Adesso SIAE, rispondendo a domande precise ha messo nero su bianco che se gli autori e gli editori non sono iscritti a SIAE, la SIAE non deve essere pagata.

Un principio semplice, ma, nei fatti, non molto semplice da attuare: per disinformazione, per mancanza di organizzazione, per mancanza di certezze o anche per semplici "timori reverenziali".

BASTA!

E' nato un progetto (FILOZERO) che rende tecnicamente possibile la filodiffusione di musica nei pubblici esercizi senza il pagamento dell'abbonamento SIAE per la musica d'ambiente (che, in certi casi, arriva a superare i 400 euro annui: un business che frutta a SIAE molti milioni di euro ogni anno, ma che appare sempre di più come un ingiusto balzello).

Il progetto cerca anche di aprire nuove importanti prospettive per la promozione della musica autoprodotta facendo incontrare l'offerta della musica libera e la domanda dei pubblici esercenti interessati ad un considerevole sgravio fiscale: adesso conviene trasmettere gli sconosicuti, non i figli adottivi delle multinazionali.

Cosa accadrà? Nei prossimi giorni le Associazioni di categoria (Confcommercio, Conferercenti in primis, ma anche le corporazioni dei liberi professionisti ecc.), che fino ad oggi si sono accontentate di garantire ai propri associati piccoli sconti (10-15%) tramite convenzioni con SIAE, verranno informate del fatto che il risparmio può essere del 100% e ogni diatriba con SIAE, IMAIE e sorelle può essere azzerata se verrà utilizzata musica di autori non iscritti a queste società. Non potranno ignorarlo.

Cosa accadrà? Dipende anche da noi. Incominciamo a diffondere la notizia. :-)

martedì, settembre 18, 2007

Sentenza Microsoft: e in Italia?

Trattasi di sentenza di primo grado e probabilmente MS si appellerà. Indipendentemente da questo, non è facile capire oggi cosa di fatto cambierà perché occorrerà vedere in che modo verranno modificate le licenze per consentire l'interoperabilità.
Credo, però, che sentenze come queste rendano bene l'idea di antitrust: anche in Italia abbiamo i nostri "big del trust" ma l'AGCM, quando ha multato Telecom Italia, si è ben guardata dal mettere in discussione quel monopolio-oligopolio che impedisce ai piccoli operatori di stare sul mercato in condizioni di parità e una vera liberalizzazione nel mondo delle comunicazioni. Ma forse è lo stesso Stato italiano che dovrebbe essere citato davanti alla Corte di Giustizia Europea per il suo favorire situazioni di trust: pensiamo alle licenze per il Wi-Max e alla sua regolamentazione, pensiamo all'ennesima occasione persa (volutamente persa: ed è questo che è inaccettabile) per riconfigurare gli assetti della concorrenza nelle telecomunicazioni, pensiamo al fatto che per eliminare i costi di ricarica nella telefonia mobile c'è voluto l'impegno di un cittadino che si è rivolto alla Commissione Europea dopo essersi visto alzare un muro di gomma dalla nostra Authority.

giovedì, settembre 13, 2007

Radio 101

Ringrazio Francesca per avermi indicato l'altra trasmissione radiofonica in cui, negli ultimi giorni, si è parlato di Copyzero (dal minuto 22:35 in poi).

lunedì, settembre 10, 2007

Copyzero su RADIO 2 e RADIO 101

Grazie a un'intervista rilasciata da I Licaoni, su Radio2 si è parlato di Copyzero (è disponibile il file audio).
Come al solito, questi surreali cineasti livornesi, cui auguro un radioso avvenire, non hanno perso l'occasione per mostrare il lato (oscuro) comico dell'intervista.

Conversazione Francesca/Guglielmo/Alessandro pre-trasmissione:
Francesca: Ragazzi, mi raccomando, che poi fate i pezzi e dite le solite bischerate... vedo dalla lista delle domande che vi chiedono anche CC e CopyZero, quindi se...
Guglielmo: e che cazzo sono?
Alessandro: CC non lo so, ma CopyZero me l'ha chiesto oggi Mario per telefono e mi sono documentato.
Francesca: ...
Alessandro: no, comunque vai tranquillo, di sicuro lo chiedono a me.
Guglielmo: menomale, che a me queste cose mi fanno entrare il mal di testa.

In trasmissione:
Versione Beta: Guglielmo, ci vuoi parlare di CopyZero?
Guglielmo: ...

Comunque nel descrivere Copyzero se la sono cavata... anche perché ha preso la parola Alessandro! :-)

Mi segnalano che di Copyzero si è parlato, qualche giorno fa, anche su Radio 101 (
SPORTELLO CENTOUNICO?), chi ha informazioni più precise mi scriva, grazie!

mercoledì, settembre 05, 2007

Scec

Gennaro Francione ha pubblicato sul suo sito parte di una nostra discussione privata sul progetto Scec.
La trovate qui: parlo della costruzione di una WTTB (World Telematic Time Bank), una vecchia idea che forse un giorno troverò il tempo di realizzare.