lunedì, marzo 13, 2006

Le banche del tempo

L'art. 27 della legge 8 marzo 2000, n. 53 ha introdotto la figura della Banca del Tempo. [1]
Così, in questi ultimi anni si stanno diffondendo anche in Italia, a livello locale, le banche del tempo. Esse sono esempi concreti di quell'economia del dono di cui parla Alain Caillé nel suo saggio (bellissimo: vi consiglio di leggerlo) Il terzo paradigma [2], oppure Jacques T. Godbout in Lo spirito del dono [3].

La Banca del Tempo è un sistema in cui le persone scambiano reciprocamente attività, servizi e saperi.
Parte dall'idea che è possibile uno scambio paritario fondato sul fatto che gli individui sono portatori di bisogni ma anche di risorse.
La banca del tempo propone di dare valore e organizzazione a ciò che esiste nella comunità come forma di auto aiuto tra le persone.
Il tipo di prestazione oggetto degli scambi permette alla banca del tempo di essere un'associazione libera da vincoli morali, etici o anche solo affettivi.
Ad esempio non è ammessa la tradizionale assistenza e cura alle persone e non è richiesto neppure un volontariato attivo come accade ad esempio nelle associazioni ambientaliste. [4]

Come funziona:
- Chi aderisce specifica quali attività e/o servizi intende svolgere, accende un proprio conto corrente, al posto degli euro, si depositano ore.
- Chi ha offerto un servizio acquisirà un credito di ore e sarà in grado di spenderle ricevendo altri servizi.
- Nella Banca del Tempo non è necessario restituire un servizio esattamente a colui che l'ha fornito: è un sistema aperto e non si contraggono debiti con qualcuno in particolare.
- La Banca del Tempo si basa sullo scambio, cioè si dà per ricevere, si chiede tempo per restituirlo, infatti il proprio conto corrente deve tendere ad avere saldo zero.
- Il tempo è l'unità di misura: il valore della prestazione è determinata dal tempo impiegato nello scambio (tutti gli aderenti sono uguali tra loro).
- Un'ora è sempre un'ora indipendentemente dall'età, dalla scolarità, dal ceto sociale di chi l'ha scambiata ed indipendentemente dal tipo di prestazione offerta/richiesta. [4]


[1] Art. 27 (Banche dei tempi).

1. Per favorire lo scambio di servizi di vicinato, per facilitare l'utilizzo dei servizi della città e il rapporto con le pubbliche amministrazioni, per favorire l'estensione della solidarietà nelle comunità locali e per incentivare le iniziative di singoli e gruppi di cittadini, associazioni, organizzazioni ed enti che intendano scambiare parte del proprio tempo per impieghi di reciproca solidarietà e interesse, gli enti locali possono sostenere e promuovere la costituzione di associazioni denominate "banche dei tempi".

2. Gli enti locali, per favorire e sostenere le banche dei tempi, possono disporre a loro favore l'utilizzo di locali e di servizi e organizzare attività di promozione, formazione e informazione. Possono altresí aderire alle banche dei tempi e stipulare con esse accordi che prevedano scambi di tempo da destinare a prestazioni di mutuo aiuto a favore di singoli cittadini o della comunità locale. Tali prestazioni devono essere compatibili con gli scopi statutari delle banche dei tempi e non devono costituire modalità di esercizio delle attività istituzionali degli enti locali.


[2] Nell'economia classica, con un approccio condiviso anche da Marx, si sostiene che beni e servizi da un lato hanno un valore determonato dai bisogni che riescono a soddisfare (valore d'uso), dall'altro valgono in base alla quantità di denaro o di altri beni e servizi che si riescono ad acquistare (valore di scambio). Se accettiamo il terzo paradigma, dobbiamo allora aggiungere che esiste un altro tipo di valore, quello legato alla capacità che beni e servizi, se donati, hanno di creare e riprodurre relazioni sociali: un valore che potrebbe essere chiamato valore di legame, in quanto, con tale approccio, il legame diventa più importante del bene stesso.


[3] Definiamo dono ogni prestazione di beni o servizi effettuata, senza garanzia di restituzione, al fine di creare, alimentare o ricreare il legame sociale tra le persone.


[4] Informazioni tratte dal sito della Banca del Tempo dell'Isola d'Elba.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Chi ha tempo non aspetti tempo.