Si distinguono i titolari dei diritti in 3 categorie:
a) quelli che espressamente autorizzano SIAE & C. a gestire i propri "diritti telematici"
b) quelli che non autorizzano SIAE & C. a gestire i propri "diritti telematici" (e tuttavia SIAE & C. opereranno nei confronti di questi come se fossero loro associati e aderenti!)
c) quelli che, in relazione a opere in commercio, espressamente non autorizzano SIAE & C. a gestire i propri "diritti telematici".
La categoria sub a) vedrà i propri diritti negoziati da SIAE & C. in concerto con Associazioni rappresentanti gli utilizzatori (ma ovviamente non elette da questi).
La categoria sub b) potrà esercitare i propri diritti per non più di 3 anni decorrenti dalla data di comunicazione al pubblico (come se fosse sempre facile stabilire questa data).
Per la categoria sub c), in sostanza, nulla cambierà rispetto ad oggi.
Un paio di esempi chiarificatori:
1. Io autore povero che non sono nel mercato e non ho nessuna intenzione di iscrivermi a SIAE, o do mandato a detta Società e faccio decidere ad altri la durata dei miei "diritti on-line" oppure questi ultimi si estingueranno in 3 anni.
2. Per me ricco autore che sono nel mercato da una vita nulla cambia: mi basta comunicare a SIAE, a cui sono iscritto da tempo, che le mie opere non si toccano nemmeno su Internet.
Chi ci guadagna? L'utilizzatore? Direi proprio di no (perché chi non sta nel mercato generalmente ha piacere che la propria opera circoli liberamente e già ne permette la libera diffusione, grazie anche all'adozione di licenze open content).
Il vantaggio è tutto per gli intermediari-parassiti, che avranno nuovi iscritti e l'ennesima fonte di guadagno garantita per legge dello Stato.
Senza parlare del meccanismo di controllo a tappeto che una soluzione del genere implicherebbe.
Buon P2P a "tutti". :-)
1 commento:
mamma mia... ma come cavolo fa questo beltrandi a non pensare ai rislvolti che può avere una legge del genere??? tutti schedati! è assurdo!
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