lunedì, agosto 20, 2007

Censure e vandalismi dalle sedi ministeriali

In questi giorni è rimbalzata sul web la notizia dei "ritocchi" alle voci scomode di Wikipedia da parte di CIA e Vaticano. Una frase un po' forte, forse. Ma se l'aggiunta, da parte di qualcuno che digitava dalla sede della CIA, dell'esclamazione "Wahhhhh!" nell'articolo su Mahmoud Ahmadinejad ha fatto tanto scalpore anche in Italia, allora, a maggior ragione, dovrebbe fare scalpore quello che ho scoperto io.
Qualcuno dal Ministero degli Affari Esteri, il 2 agosto, ha tentato di eliminare dall'articolo su Emma Bonino la seguente frase (in grassetto): "In seguito, nel 2001, il parlamento europeo ridusse di 2/3 il finanziamento del fondo contro la droga gestito da Arlacchi, con una decisione legata alla presunta mala gestione del Fondo e alla richiesta di revisione dei meccanismi di funzionamento del Fondo stesso. Da quel momento, la produzione di droga in Afghanistan è cresciuta costantemente".
Un palese tentativo di censura che è dunque partito da una sede ministeriale.
Ma dalle sedi ministeriali non si fa solo censura, utilizzando wikiscanner si può constatare che chi utilizza i computer "istituzionali" (Presidenza del Consiglio dei Ministri* e Presidenza della Repubblica incluse) contribuisce da tempo e copiosamente a Wikipedia... viene però da chiedersi (guardando gli orari riportati nei log): ma questi signori sono dipendenti pubblici che invece di fare il loro lavoro editano articoli sulla patonza* (alla Farnesina si gioca a "Diplomacy"?) oppure chiunque può avere accesso a questi terminali? Entrambe le ipotesi non sono confortanti. Né è confortante sapere che, ad esempio, il 26 gennaio 2006, dal Ministero dell'Interno, qualcuno ha editato la voce "TAV spa" sostituendo "passeggeri e merci" con "passeggeri e merda", o sapere che dal Ministero dell'Istruzione, il 27 aprile 2007, qualcuno ha editato la voce "Gay" inserendovi il nome e il cognome di... un collega di lavoro?
La lista dei vandalismi potrebbe continuare, ma, per carità di Patria, mi fermo qui.
Quello che però vorrei sapere è se la legge Pisanu funziona... sappiamo chi è stato a censurare, chi è stato a vandalizzare, chi è stato a divertirsi anziché lavorare... insomma, chi sono gli autori di quegli edit? Perché se non sapessimo i nomi e i cognomi di queste persone (che sembrano proprio avere operato in totale tranquillità), alla luce di quel testo di legge, non mi resterebbe che arrivare alla paradossale conclusione che i luoghi più sicuri da cui far partire un attacco informatico o trasmettere "pizzini telematici" sono le sedi istituzionali.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Potrei cavarmela in due modi, per commentare :o scrivere un poema (perché di materiale, ve n'è e come!) oppure, essere il più possibile conciso, nel mio esprimermi. Scelgo la seconda opzione, per ovvii motivi.
Dopo aver letto il Suo Post, dico che: - Il Buon Esempio , vien dall' Alto...- E allora, di cosa dovremmo meravigliarci, di quanto accade nel nostro squassato Paese? Ma lasciare andare a fondo la Nazione nella Quale vivo, no! Questo mai. Non me ne staro' con le mani in mano o a 'grattarmi' come si suol dire! E' chiaro che tutti quei problemi che affliggono l'Italia, non li risolveremo, commentando questo o quel fatto e via dicendo. Cominciamo col dire che se l'Italia ha i suoi nemici, allora questi, son già a casa nostra: sono i politici , i palazzinari. Il marcio , ritengo sia principalmente localizzato nei centri di potere, a Roma.Vaticano,FORSE, compreso...!
Questo mio convincimento, puo' o no, apparire come ...sovversivo?
Se pure così fosse, non cambierei una virgola!Ma come ho detto, più che scrivere, bisogna agire e,magari, sensibilizzare quante più persone possibile. Ah, come aggiunta, vorrei dire che : Vi son due tipi di terrorismo: Quello di Stato ideatore e provocatore e quello del quale, tutti possono vedere i distruttivi,mortali effetti, della sua azione. Ma spesso , dietro le quinte, Terrorismo di Stato e Terrorismo propriamente detto, vanno a braccetto facendo i loro progetti e concedendosi reciproci favori. Ho troppa fantasia?

I miei Rispetti

Ireneo Gerosa