Restando nell'ambito strettamente linguistico libero si presta a vari equivoci.
Principalmente ne rilevo due:
1. Benché spesso si dica che software libero presenta meno ambiguità di free software (la birra gratis... ), in realtà anche in nella lingua italiana libero significa gratuito.
2. Libero può indicare l'assenza di vincoli giuridici.
In realtà tale assenza può, al limite, riscontrarsi nel caso del software nel pubblico dominio, non certo in riferimento al software libero.
Per una panoramica completa, clicca qui.
Quindi il primo approccio con chi è a digiuno del progetto GNU raramente può essere esente da fraintendimenti, e non c'è da meravigliarsi se gli equivoci permangono.
Anche l'antitetico software proprietario non è esente da equivoci, perché anche il software libero può essere proprietà di qualcuno.
Software a codice sorgente aperto è il nome che viene abitualmente utilizzato nella PA e nelle Istituzioni.
Perché? Perché, benché abbia i suoi bei limiti (cioè si limita a indicare la disponibilità del codice sorgente), si presta meno agli equivoci che libero si porta dietro.
1 commento:
Concordo pienamente con le tue osservazioni.
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