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E' la prima volta che in Italia si tenta un esperimento così importante per la musica libera: non stiamo parlando del solito CD musicale per promuovere le licenze creative commons, ma della creazione di un grande circuito no SIAE/SCF e dell'abbattimento di quei muri di gomma con cui le società di collecting ancora si fanno scudo.
E' la prima volta che gli artisti si avvicinano alla firma elettronica per sottoscrivere delle licenze e questo, secondo me, ha un grande valore indipendentemente dal contesto musicale.
Mi fermo qui: avremo modo di parlare più diffusamente di questa piccola grande rivoluzione nei prossimi giorni. Stay tuned.
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