In un'epoca in cui la conoscenza e l'informazione sono beni primari, l'accesso ad essi in modo libero e il più possibile gratuito permetterebbe ai paesi in via di sviluppo di crescere e diventare autosufficienti. In un'epoca in cui la conoscenza e l'informazione possono circolare a costi bassissimi, una mentalità arretrata e lobbistica impone balzelli e pizzi arbitrari. Ci stiamo abituando all'idea che la cultura libera e gratuita è un'illusione (così come dichiarato qualche mese fa anche dalla presidente dell'ADAGP, la SIAE francese). Noi riteniamo che questa mentalità sia ingiusta e pericolosa: l'accesso alla conoscenza non può essere considerato un optional a disposizione solo di chi è in grado di pagare. È un bene primario, come l'aria, (non citiamo l'acqua e il cibo, visto che ormai ci siamo abituati all'idea che è accettabile che esseri umani muoiano di fame e sete!). La solita obiezione che viene mossa a questo ragionamento, è che facendo così si condanna gli autori a morire di fame e stenti e non si incentiva la ricerca e la creazione artistica. Non bisogna essere degli esperti per notare che comunque lo stato attuale delle leggi che riguardano "la proprietà intellettuale" (termine arbitrario per indicare cose differenti), non favoriscono gli autori e gli inventori, quanto piuttosto i grossi gruppi editoriali e le grosse compagnie private. La competenza e l'ingegnosità possono essere sostenute e finanziate anche in una società in cui la cultura e la conoscenza circolano liberamente: basta trovare nuove forme di sostentamento (il software libero è un esempio).
Sono parole che non posso che condividere. Le condivido al punto che avrei potuto scriverle io... e certamente mi è capitato più volte di esprimere gli stessi concetti (si veda, ad esempio, la presentazione di Movimento Costozero) o il post che dà il nome a questo blog). Il problema è che non viene ben compresa la natura dell'economia cognitiva: occorre uscire dalla logica della scarsità e abbracciare quella della moltiplicazione organizzata. Bisogna incominciare a pensare come le api nell'alveare e non come la talpa golosa dei cartoni animati.
Un caro saluto a Christian (e a Francesca) - persona amabilissima, con la quale mi sono fatto una lunga e piacevole chiacchierata (in prospettiva della puntata su Copyzero) - accompagnato dalla speranza di ritrovarci un giorno a chiacchiarare in prospettiva di uno spettacolo teatrale sulla (così detta) proprietà intellettuale.
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