martedì, dicembre 04, 2007

Vogliono eliminare la copia privata?

Oggi Guido Iodice (Ufficio Stampa On. Folena) ha postato in lista no1984 l'emendamento Acerbo (legge finanziaria). In pratica vogliono eliminare l'equo compenso.

La mia risposta (che segue) è stata immediata (speriamo che serva a qualcosa).

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"la norma non contrasta con il diritto comunitario poiché la Direttiva 2001/29/CE stabilisce che il compenso è facoltà degli stati e non obbligo e, inoltre, non stabilisce da chi è dovuto l'equo compenso medesimo"

Sì, però ci si dimentica di dire che, in base alla Direttiva citata, togliere l'equo compenso significa cancellare la copia privata.

E' questo che si vuole?

Non era meglio consentire sempre, a fronte dell'equo compenso, la copia privata anche digitale, anziché mettere nell'illegalità, da un giorno all'altro, milioni di cittadini che hanno, ad esempio, in auto copie (per evitare di graffiare il supporto originale) private di cd regolarmente acquistati?

Che facciamo? Allunghiamo la lista dei fuori legge?

In base a questo emendamento, in Italia sarà come in Inghilterra e in Irlanda, dove non è previsto l'equo compenso e dove, per questo, la copia privata, anche quella analogica, è fuori legge; ma con una importante differenza: loro hanno recepito la suddetta Direttiva in modo diverso (hanno fatto una scelta precisa sin dall'inizio), chi propone l'emendamento, invece, vuole "cambiare in corsa", mettendo fuori legge, da un giorno all'altro, milioni di onesti cittadini.

Viene da fare una battuta: tolta la tassa sui masterizzatori, che cosa avremo da masterizzare se non sarà possibile fare nemmeno una copia privata di ciò che si è regolarmente acquistato?

Noi avevamo proposto all'On. Titti De Simone - l'unica parlamentare (tra l'altro del vostro partito) che, durante la scorsa legislatura si era opposta, in sede di commissione, contro un certo recepimento della Direttiva 2001/29/CE - una soluzione ben diversa.

Permettere sempre la copia privata digitale significa, infatti, eliminare de facto la funzione di TPM/DRM e acquistare una libertà all'oggi negata.
Non bisogna "cambiare in corsa" per imitare altri Paesi membri (e subirne le conseguenze), ma bisogna essere i primi in Europa ad adottare una soluzione forte (anch'essa compatibile con l'EUCD) di libertà e civiltà.

Se poi volete ridurre il costo dei cd, riducete l'iva sul prezzo del cd:
iniziativa dell'On. Poletti (anch'egli in commissione cultura).

Anche l'On. Poletti, col quale mi sono sentito molte volte telefonicamente, si è detto sempre disposto a lavorare sulla NOSTRA proposta.

Un interessamento alla NOSTRA proposta è arrivato anche dal Sen. Bulgarelli.

Quindi, spero che una buona volta chi, tra i parlamentari, è interessato alle libertà digitali (non sono molti, purtroppo, ma c'è il vantaggio che si fa prima a riunirli) si metta d'accordo per presentare un emendamento lungimirante non solo nei confronti di SIAE (per la quale si predispongono nell'emendamento tutti i "paracadute") ma anche nei confronti dei cittadini.

Mi fermo qui. Grazie per la cortese attenzione.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

tutte la volte vogliono una cosa e ne scrivono un'altra......