Caro diario,
oggi ho dato una mano a Daw, un parodista che ha ricevuto una diffida per avere manipolato un video apparso su Radio Radicale.
All'insegnamento del public lead di Creative Commons Italia, ho replicato con un altro insegnamento:
la legge del contrappasso.
Se passa l'idea che la libertà di espressione (costituzionalmente garantita) trova nel diritto d'autore un baluardo insormontabile, allora siamo davvero alla frutta.
martedì, novembre 14, 2006
domenica, novembre 05, 2006
Prima privacy fit in ore
In questi anni mi hanno scritto diverse persone con alcuni problemi di privacy:
"hanno messo la mia foto su un sito a luci rosse", "mi hanno imbrattato il muro di casa", "mi hanno graffiato l'auto", "ho ricevuto delle telefonate oscene", "ho ricevuto delle telefonate minatorie", "anomimi stanno screditando la mia professionalità su Internet"...
Problemi come questi non esisterebbero se fosse chiaro a tutti che i primi difensori della nostra privacy siamo noi: se date la vostra foto a qualcuno, se parlate della vostra vita privata, se raccontate, anche a persone "fidate" ma che avete conosciuto su Internet (le amicizie telematiche nascono e muoiono con estrema facilità) i fatti vostri, dovete sempre tenere presente la possibilità di incorrere, come minimo, in un problema di privacy.
Inoltre, ricordatevi che se scrivete una cosa su Internet, difficilmente potrete tornare indietro:
i motori di ricerca salvano, molto spesso, il peggio di quello che avete detto oppure un pensiero parziale che non rispecchia la vostra opinione.
Malgrado in pochi parlino di questi aspetti della rete e preferiscano occuparsi di privacy trattando, ad esempio, la crittografia o i remailer, tenete sempre presente che prima privacy fit in ore.
"hanno messo la mia foto su un sito a luci rosse", "mi hanno imbrattato il muro di casa", "mi hanno graffiato l'auto", "ho ricevuto delle telefonate oscene", "ho ricevuto delle telefonate minatorie", "anomimi stanno screditando la mia professionalità su Internet"...
Problemi come questi non esisterebbero se fosse chiaro a tutti che i primi difensori della nostra privacy siamo noi: se date la vostra foto a qualcuno, se parlate della vostra vita privata, se raccontate, anche a persone "fidate" ma che avete conosciuto su Internet (le amicizie telematiche nascono e muoiono con estrema facilità) i fatti vostri, dovete sempre tenere presente la possibilità di incorrere, come minimo, in un problema di privacy.
Inoltre, ricordatevi che se scrivete una cosa su Internet, difficilmente potrete tornare indietro:
i motori di ricerca salvano, molto spesso, il peggio di quello che avete detto oppure un pensiero parziale che non rispecchia la vostra opinione.
Malgrado in pochi parlino di questi aspetti della rete e preferiscano occuparsi di privacy trattando, ad esempio, la crittografia o i remailer, tenete sempre presente che prima privacy fit in ore.
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