Mi si mostrava questo documento e un brivido mi percorreva le terga.
Le licenze creative commons sono nate per eliminare gli intermediari e tale sportello Liberius (occhio a prenderlo in faccia) propone agli artisti di guadagnare dalla circolazione delle proprie opere proprio attraverso intermediari.
Siamo al paradosso più totale.
Anziché rafforzare gli strumenti giuridici e creare le piattaforme per uno scambio one-to-one, si descrive uno scenario in cui "l’opera circola su internet e viene ascoltata da una net label che sottoscrive un accordo con l’autore/artista per lo sfruttamento commerciale dell’opera, senza però chiederne l’esclusiva e con un riconoscimento all’autore del 50% delle entrate derivanti dall’allocazione nel mercato dell’opera".
Oggi l'autore dispone dei mezzi di produzione, di diffusione e di distribuzione delle opere, nonché dei mezzi di gestione dei diritti; e tuttavia c'è chi ancora vede nello sfruttamento operato dagli intermediari (che hanno costi ridottissimi e guadagnano il 50% dalla commercializzazione del lavoro psichico e fisico altrui) la strada che gli autori dovrebbero intraprendere per guadagnare. Roba da urlo di Munch. 8-O
Abbiamo chiamato questo sistema nuovo feudalesimo. Possiamo anche chiamarlo modello parassitario.
Per scrivere quanto segue è bastato modificare la voce "parassitismo" presente su Wikipedia.
Le proprietà che identificano in generale un rapporto di parassitismo sono le seguenti:
* il parassita è privo di vita autonoma e dipende dall'autore a cui è più o meno intimamente legato da una relazione contrattuale;
* il parassita ha una serie di intenti semplificati rispetto all'ospite: fare soldi;
* il ciclo vitale del parassita è più lungo di quello dell'autore e si conclude dopo la morte dell'autore;
* il parassita ha rapporti con tanti autori; a sua volta questi possono avere rapporti con più parassiti.
22 commenti:
Il lato oscuro della forza trova sempre il modo per rigenerarsi...... eheh
Fantastico, il paragone calza a pennello. Complimenti davvero per questa ennesima "critica creativa".
Caro Ermanno, è buona norma (ed è norma che io seguo sempre) discutere sulle idee, non sulle persone.
Non mi sono messo a parlare di Tizio o Caio, ma di un comunicato. Punto.
Se hai dei validi argomenti per criticare le mie idee, utilizzali.
Evita, invece, di attaccare ed offendere la mia persona.
Gentilmente, evitate di farlo anche altrove, grazie.
Il tuo commento, anche per rispetto alla tua intelligenza, è stato eliminato.
Quando vorrai lasciare fuori dal gioco la mia persona, allora i tuoi commenti verranno pubblicati su questo blog.
A te la scelta.
p.s.
Che delusione.
Ho fatto appena in tempo a leggere il messaggio prima che lo cancellassi...... cancellare un post è sempre brutto ma se effettivamente tu non hai attaccato la sua persona non si capisce perché lui deve attaccare la tua, quindi hai fatto bene ad eliminarlo imho. E poi vorrei chiedere a questo Ermanno (di liberius?) che cosa hanno fatto loro.
Pensassero per loro no? Cioè io copyzero lo uso ed è una cosa reale ed esistente, ma liberius cosa mi dà di concreto? Tante chiacchiere su un wiki e poi?? Cioè qui mi sa tanto che quelli che parlano parlano e poi non fanno nulla di concreto sono loro non tu! :-))))) Ah brutta bestia l'invidia.
Gentile anonimo, non ho cancellato il tuo commento perché non conteneva offese ad personam però, per favore, evita anche tu di scendere a certi livelli. Ho aperto questo blog per scrivervi dei corsivi, per definizione taglienti ma comunque basati sulla critica alle idee, non alle persone.
Diceva Paul Valery: quando non si può attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore.
E questo elegante aforisma penso che basti a spiegare certi comportamenti.
Il mio post era soltanto per correggere la disinformazione veicolata attraverso questo blog e per criticare, questo sì ad personam, il modus operandi di nicola alcide.
Liberius fornisce consulenze legale gratuite e basta. Non indica come utilizzare le licenze di diritto d'autore con alcuni diritti riservati. L'intervento di Nicola non era chiaro su questo punto e disinformava sulla reale attività di Liberius. Inoltre il mio post suggeriva ad Alcide di implementare le piattaforme di cui allo scenario delineato nell'articolo.
Colgo l'occasione, inoltre, per invitare tutti a scrivermi all'indirizzo di posta elettronica ermanno punto pandoli at gmail punto com per continuare questa discussione.
Resta inteso che l'attività dello sportello Liberius non è pubblica e le risposte alle consulenze richieste, oltre all'attività “fisica” di rappresentanza, non vengono pubblicizzate per mantenere un carico di lavoro sostenibile per me e per gli altri professionisti.
Quanto presente sul wiki non è aggiornato.
ermanno
seee ma che modus operandi..... gli hai detto che è un incapace che è solo buono a criticare e non sa far nulla, che è un esibizionista ecc.
ti sembra un modo corretto di rivolgersi a una persona?
L'intervento vergognosamente censurato, e di cui ho cortesemente chiesto la pubblicazione all'autore in pvt via email, non usava questa terminologia.
Rimane il fatto che il Blog veicola disinformazione. Lo sportello Liberius non "propone" un modello. Lo sportello Liberius fornisce la consulenza legale ad un'attività che già esiste, e si limita a portare a conoscenza della collettività le basi, gli sviluppi e gli effetti di tale attività
Attacco il ragionatore perchè fa disinformazione, volutamente. Non attacco il ragionamento perchè, come scritto nel post censurato, anch'io penso che la naturale evoluzione sarà quella descritta negli scenari prospettati dall'articolo di NAG, ma lo sportello Liberius non si occupa di creare tali scenari. Ho soltanto profonda sfiducia nelle persone come l'autore dell'articolo (che non è solo un blogger ma anche un attivista) che, pur criticando chi secondo lui dovrebbe procedere a "rafforzare gli strumenti giuridici e creare le piattaforme per uno scambio one-to-one", attività di cui Liberius non si occupa, è in prima persona incapace (cioè non capace) di creare tali scenari.
ermanno
Non ho letto gli insulti di Ermanno, ma per quanto riguarda la disinformazione non mi pare che l'autore del blog ne abbia fatta. Ha commentato (ed ogni opinione è lecita) una vostra proposta, che ha pure linkato. Io me la sono letta sul vostro sito e sono d'accordo con quello che ha scritto il blogger.
Ma conta poco la mia opinione. E' solo una opinione. Però le opinioni sono importanti. Solo chi si sente perfetto o ha qualche problema di autostima odia le opinioni divergenti e aspira a catalogarle come disinformazione.
Disinformazione è dire una cosa per un altra. Qui invece si è citata la fonte con tanto di link e si è espressa una opinione. Dunque di quale disinformazione parla Ermanno? Impari l'educazione, piuttosto, e che cos'è la libertà di espressione del pensiero.
Ermanno, chissà cosa volevi dire con (cito testualmente) Ma a quanto pare l'irresistibile voglia di apparire, l'incapacità di portare a compimento progetti sostenibili e la divertente, lo ammetto, vis polemica dell'autore dell'articolo lo hanno distolto, da tempo, da quella cerchia di persone intenzionate veramente a cambiare le cose, trasportandolo nella dimensione ormai inflazionata di quelli che chiacchierano molto e realizzano nulla.
Vergognosa censura? Io direi piuttosto buon gusto ed amor proprio.
Come vedi, non cancello i tuoi post se non contengono offese personali, quindi sei libero di fare tutti commenti che vuoi. Qui non c'è censura e non è difficile vedere pubblicati i propri commenti: basta solo un po' di buona educazione.
Non penso di avere fatto disinformazione ma di avere esercitato il diritto di critica.
E ben venga il diritto di critica altrui, quando non contiene offese personali.
Scusa Ermanno ma su quali basi dici che l'autore del blog ha una irresistibile voglia di apparire? E cosa c'entra questo con la sostanza della vostra proposta?
E se lui è uno che non realizza nulla, non può commentare le vostre proposte? E cosa c'entra questo con la sostanza della vostra proposta?
Mi pare proprio che tu attacchi il ragionatore perché non riesci ad attaccare il ragionamento.
Grazei K2 per avere pubblicato le offese, altrimenti questo fa passare da scemo pure me. :-)))))))))))
Ribadisco il mio punto di vista: K2 ha realizzato PER ESEMPIO copyzero, che è una cosa tangibile e molto utile ok? Per il sottosctitto è stata una vera fortuna.
Bene: ora tu che dici che tu realizzi gli scenari e non ti perdi in chiacchiere, che cosa di concreto hai da offrirmi???
Che cosa hai realizzato??? Sto ancora aspettando una risposta.
per anonimo:
Nel post censurato facevo riferimento alla stupenda idea di nag a proposito di copyzero e dell'utilità del servizio per la comunità, facendo appunto riferimento a come prima l'intelligenza di Nag fosse direzionata ad attività pratica e veramente creativa e utile e come invece, a causa delle motivazioni ritenute insultanti, adesso questa intelligenza viene messa a servizio di una disinformazione tesa a discreditare chi come me, con modalità diverse, si propone gli stessi obiettivi di Nag.
L'incapacità di creare ed implementare progetti sostenibili è riferita al progetto Filozero, dove si proponeva agli autori di concedere diritti di sfruttamento economico di un'opera dell'ingegno per l'utilizzazione come musica d'ambiente in locali commerciali a costo zero. L'insostenibilità del progetto è riferito al fatto che, pur in presenza di uno sfruttamento economico dell'opera, non viene previsto un sistema compensativo economico per gli autori, che vengono così trasformati in questuanti obbligatori. Non credo sia giusto fare una rivoluzione sulle spalle degli altri, gli artisti in prima persona. Credo si stia parlando di libertà e non di gratuità.
Quanto all'attività di Liberius, non credo sia questa la sede per fare pubblicità. in ogni caso sul blog dove è citato l'articolo, nella sezione attività, c'è un sunto di quanto fatto da Liberius fino ad ora.
Non risulta poi vero che il responsabile del sito cancelli in maniera sistematica i commenti che contengano attacchi alla persona. In una precedente critica mossa sempre nei miei confronti, a proposito di una intervista sulla Siae, è presente ancora quel commento anonimo che si chiede quali sostanze mi sia iniettato nelle vene prima dell'intervista.
Quanto alla disinformazione tengo di nuovo a precisare io non "propongo" un sistema. Mi limito a considerare le licenze di diritto d'autore come degli strumenti e a descriverne l'utilizzo che ne viene fatto in questo momento da alcuni soggetti. Questo utilizzo, in questo momento, sta producendo reddito anche per gli autori, vero motore della produzione immateriale.
Nell'articolo mi si accusa di non aver proceduto alla creazione di sistemi one-to-one, disinformando i lettori sulla reale attività di Liberius, che non è quella di studiare quello che potrà essere il futuro, ma di svolgere attività gratuita e pratica di aiuto a soggetti che, rilasciando i propri lavori con una licenza che permetta alla collettività un libero accesso ai contenuti, non hanno le necessarie informazioni contrattuali o un budget economico per rivolgersi ad un professionista.
E' questa la disinformazione che mi ha fatto letteralmente inca...re, perchè il Nag sa benissimo di cosa si occupa Liberius.
Infine tengo di nuovo a precisare che non attacco il ragionamento, perchè sono d'accordo con il NAG che l'evoluzione naturale del "mercato" della produzione immateriale sarà gestito in maniera autonoma dall'autore, grazie ai mezzi che gli vengono offerti dalle nuove tecnologie. In questo momento, però, nella realtà, degli intermediari esistono, anche se stanno cambiando, soprattutto sotto il profilo dell'esclusività contrattuale e questi intermediari stanno producendo reddito anche per gli autori, che io credo abbiano il diritto a veder ricompensato, ove possibile e giusto, il lavoro svolto.
Attacco invece il ragionatore perchè, sapientemente (e nag è il migliore sulla piazza adesso) nel ragionamento si è fatta anche una volontaria disinformazione sulla mia reale attività.
Liberius ha sempre difeso gli autori e gli artisti nei confronti di chi, confondendo la libertà con la gratuità, ha sempre cercato di avere un guadagno economico sul lavoro svolto da altri. Nella lettera dell'articolo, invece, Liberius viene disegnato come un soggetto che sta dalla parte degli intermediari. Questa è disinformazione. E il NAG lo sa bene.
ermanno
domando di nuovo, e mi chiedo perchè il mio commento sia stato cancellato, perchè venga eliminato un commento ritenuto insultante, si proceda poi alla pubblicazione dell'"insulto" e non si offra alla lettura il post integrale, visto che l'"insulto" è stato pubblicato direttamente dal diretto interessato.
Si tratta di una evidente manipolazione, per me.
Ermanno Ermanno... quanto astio... per cosa? Non si può discutere di idee lasciando da parte l'intelligenza delle persone? A quanto pare no. Va bene, no problem. Non sono intelligente come te, che vuoi farci? Tu sei intelligente e geniale e io ho perso l'intelligenza. Sono un disinformatore, sono uno che vuole apparire a tutti i costi mentre tu sei un umilissimo pozzo di scienza.
Si è capito, si è capito. Tranquillo.
p.s.
Siccome Ermanno parla di Filozero (che è una delle idee che la mia associazione ha in cantiere) ma non mette alcuna fonte, allora ci penso io.
Così le persone avranno la possibilità di farsi la loro idea indipendententemente da quello che scrive chi critica e non cita fonti (pratica che personalmente detesto).
http://punto-informatico.it/2071482/PI/News/filozero-musica-no-siae-costo-zero.aspx
In pratica noi proponiamo che il giovane artista trovi il modo di farsi una pubblicità importante senza pagare nulla a nessuno (perché la grossa pubblicità ha un costo notevole, che un artista, se non legato a qualche grosso intermediario, non può sostenere) e che, successivamente, se piace, possa gestire direttamente i propri interessi senza intermediari, che, come parassiti, succhiano parte degli introiti (il 50% nella proposta di Liberius).
Dunque Filozero sarà soltanto una sezione di una piattaforma dedicata alla gestione diretta dei diritti che si chiamerà Area.01.
C'è già chi ne parla: potete leggere l'articolo di Alessandro Bottoni pubblicato qui: http://www.piratpartiet.it/giornale/dicembre07/paginadispari.pdf
Filozero non è dunque la sorella scema della proposta di Liberius, ma si inserisce in un contesto ben più ampio.
Noi non fotografiamo una realtà, cerchiamo di crearne una diversa.
Di queste iniziative, come di copyzero ed altri progetti trovate cospicua traccia in rete, su manuali, su tesi... Chi legge questo blog sa che non ci perdiamo in chiacchiere. ;/)
p.s.
Se scrivete commenti contenenti insulti li cancello, quindi provate ad avere rispetto per la persona altrui (ovviamente anche quella di Ermanno). Almeno questo. Grazie.
Mi dimentico per un attimo di essere un manipolatore e pubblico per intero l'intervento di Ermanno vergognosamente censurato. Noterete quanto Ermanno sia profondamente informato su quello a cui stiamo lavorando. :-)
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Sono convinto anch'io che la naturale tendenza sia quella della nascita di piattaforme per uno scambio one-to-one e di strumenti giuridici che vi si affianchino. Ma se le persone, come l'autore dell'articolo, non hanno la capacità di creare tali piattaforme ma propongono fallimentari progetti che trasformano l'autore ed artista in questuanti obbligatori senza prevedere un sistema che compensi economicamente i loro sforzi e focalizzano l'attività in una semplice e facilissima critica non costruttiva, raggiungeranno soltanto l'obiettivo di ritardare nel tempo la nascita degli auspicabili scenari descritti nel post.
Io mi limito ad informare quello che sta succedendo nella realtà. Le licenze di diritto d'autore con alcuni diritti riservati sono, come descritto nell'articolo, degli strumenti e quindi vengono utilizzati secondo le necessità e la volontà di chi li utilizza. In questo momento alcuni autori ed editori le stanno utilizzando in questo modo e mi limito a descriverne le modalità e gli effetti e, naturalmente, a coadiuvarne l'effettività con una constante assistenza non solo telematica, ma anche fisica con rappresentanza dei titolari dei diritti in sede Siae la quale, come descritto nel mio articolo, è piuttosto allergica a sistemi commerciale diversi da quelli imposti.
Sono sicuro che in futuro, quando l'autore dell'articolo canalizzerà la propria energia in qualcosa di costruttivo, come fece in passato con Copyzero, le cose cambieranno. Ma a quanto pare l'irresistibile voglia di apparire, l'incapacità di portare a compimento progetti sostenibili e la divertente, lo ammetto, vis polemica dell'autore dell'articolo lo hanno distolto, da tempo, da quella cerchia di persone intenzionate veramente a cambiare le cose, trasportandolo nella dimensione ormai inflazionata di quelli che chiacchierano molto e realizzano nulla. Francamente è una brutta perdita, mi dispiace.
Ermanno (a titolo personale e non a nome dello sportello Liberius, occhio a non prenderlo in faccia)
p.s. Chiedo, cortesemente e se possibile, di segnalarmi qualsiasi altro commento in risposta a questo intervento al mio indirizzo di posta elettronica ermanno punto pandoli at gmail punto com. Grazie
Non conoscevo Filozero e lo trovo davvero uno strumento utilissimo per chi voglia emergere, complimenti. Una domanda: Area01 quando aprirà i battenti?
x Ermanno: Ah Ermanno? Se mi dai il permesso pubblico anche le tue e-mail private così magari completiamo l'opera di lotta alla manipolazione e tutti avranno un'impressione ancora più chiara della tua educazione ed intelligenza. :-)
x Massimo: è un progetto ambizioso, ci stiamo lavorando da mesi; la beta dovrebbe affacciarsi in rete a settembre.
allora mi sa che ho ragione io........ è tutta invidia dai, tu realizzi, loro cianciano e poi è ovvio che se li critichi vanno su tute le furie. eheh penso che sia proprio insopportabile per loro questo..... ma guarda lì invece di collaborare ti fanno la guerra per invidia........ che cose pietose.....
comunque quando ermanno vuole smentirmi rispondendo alla domanda che continuo a ripetergli ma a cui non risponde...
COSA HA LIBERIUS DI CONCRETO DA OFFRIRMI??? VOI CHE NON VI PERDETE IN CIANCIE COSA AVETE DICONCRETO DA OFFRIRMI? COPYZERO E' REALE VOI SOLO CHIACCHIERE E INSULTI A GRATIS OPPURE C'È QUALCOSA DI CONCRETO???
scusate se ho urlato ma quello proprio non mi vuole rispondere... chissà perché :-))))))
Nicola attacca e mi sembra continuare a sbagliare in vari articoli ed interventi.
Penso che la ragione di questi attacchi erronei (sia nella sostanza che nella mira) sia insita in una poca familiarità con l'industria della musica. Essere un esperto legale non significa essere esperto di marketing, tecnologie per la commercializzazione e distribuzione, artist development e molto altro ancora. A mio parere Nicola si dimentica di guardare all'industria della musica nel suo complesso o quanto meno è rimasto a qualche anno fa quando l'artista non aveva mezzo per distribuire gratuitamente le proprie opere.
cercherò di essere molto coinciso:
1. sono rari gli esercizi pubblici e privati che vogliono semplicemente musica gratis. Questo per 2 ragioni principali: a) la maggior parte degli esercenti non è così appassionato di musica. Vuole quindi o la radio commerciale o qualcuno che decida la musica per lui. b) gli esercenti appassionati di musica invece fanno il contrario: si scelgono musica di grande qualità da soli. Questa musica è per il 90% registrata con una collecting society.
Come vedete in entrambi i casi un metodo di link diretto artista - esercente non può funzionare. Infatti a l'esercente non appassionato serve un "intermediario" che gli organizzi playlist per un intero anno (più probabilmente per 2/3 anni) e che molto spesso gli curi anche l'impianto di diffusione e l'assistenza in massimo 48 ore.
In business questo si chiama vendere servizi a valore aggiunto. é praticamente su questi servizi che l'intermediario si divide la percentuale con l'artista. In effetti la musica è comunque (quasi) gratuita. Solo che "l'intermediario" ha effettivamente a aiutato l'artista indipendente a entrare in segmenti del mercato altrimenti a lui preclusi. é verò anche che esistono esercenti come la gelateria "fiordiluna" a cui può interessare un discorso come "filozero". Ma benissimo infatti! cominciano ad esistere differenti servizi per differenti segmenti del mercato.
Questa considerazione finale ci porta al prossimo punto.
2) uno degli errori più gravi che si possano fare quando si discute su industria della musica è pensare che tutti gli artisti in qualsiasi momento della loro carriera operino in un unico grande mercato. é vero l'opposto invece: gli artisti appartengono a segmenti di mercato differenti a secondo del loro curriculum, del tipo di musica che fanno, delle aspirazioni, dei loro caratteri, delle loro convinzioni e per molti altri fattori.
Ciò significa che devono esistere differenti modi e servizi da proporre a gli artisti in modo che siano poi loro a decidere quali utilizzare. Bisogna dargli molte scelte in modo che possano fare quel che gli conviene di più.
Questa divisione dei segmenti di mercato ci porta al terzo ed ultimo punto.
3) per 40 anni e passa gli artisti in vari segmenti del mercato non avevano scelta. esisteva praticamente 2 sole vie: a) le major b) l'isolamento
A un certo punto artisti ed intermediari scoprono il web. nascono servizi di download gratuito, servizi di file sharing, servizi supportati da pubblicità, progetti no-profit. Una varietà di offerte mai vista prima! si è finalmente spezzato l'oligopolio (o peggio il monopolio) delle major e ci sono adesso una multitudine di società e organizzazioni che offrono una multitudine di servizi. ora invece il buon Nicola dice che 1 solo sistema è buono, corretto ed equo. erano però le stesse parole delle major e delle collecting society... negavano l'esistenza di segmenti di mercato così come fa il Grossi (spero che il Grossi lo faccia inconsapevolmente).
Per concludere solo una paio di note:
1) Spero che il Grossi in futuro si impegni a continuare a "combattere" major e collecting society piuttosto che i piccoli intermediari che possono essere invece accostati all'artista indipendente. Hanno bisogno di protezione ed aiuto e non di essere chiamati "parassiti".
2) spero che il Grossi si renda conto che fa chiacchiere da bar dello sport quando scrive che: "gli intermediari hanno costi ridottissimi e guadagnano il 50% dalla commercializzazione del lavoro psichico e fisico altrui". è ovvio che una start up lui non l'hai mai fatta e mai ci ha lavorato... altrimenti saprebbe bene che è universalmente riconosciuto che in una start up gli orari di lavoro sono lunghissimi (10+ per giorno), le vacanze inesistenti, le domeniche, i parenti e le fidanzate spariscono, il cibo un sogno... oltretutto è una vista precaria e fonte di molti stress. Noi l'adoriamo... ma dire che ci sono costi e lavoro ridottissimi significa non conoscere l'ambiente. Per quanto ci riguarda noi di BeatPick.com abbiamo aperto con 3mila euro, fatto tutto da noi lavorando di notte. Dopo quasi 3 anni siamo 6 persone, portiamo a casa stipendi nella norma, lavoriamo costantemente 10 ore al giorno... è il 6 agosto e siamo qua alla scrivania.. "
Il "confronto" sul tema con il D'Atri già c'è stato ed ovviamente è finito, anche in quel caso, con una mia critica ad un modello ed una sua offesa alla mia persona. Nulla di nuovo sotto il sole.
Per cui non è il caso qui di ricominciare la "discussione".
Potete leggervi questi thread (se avete la pazienza... ): http://www.creativecommons.it/pipermail/community/2008-July/thread.html
http://lists.ibiblio.org/pipermail/cc-it/2008-July/thread.html
Dato l'interesse suscitato dal mio corsivo (non so a cosa alluda il D'Atri quando parla di "vari articoli"),
in futuro probabilmente ne pubblicherò di nuovi inerenti lo stesso tema.
Mi limito a dire che l'assioma del D'Atri per cui sono rari gli esercizi pubblici e privati che vogliono semplicemente musica gratis (ossia semplicemente diffondere musica senza pagare SIAE ed SCF) non è suffragato da alcuna statistica,
né il D'Atri ha mai argomentato questa affermazione con qualche documentazione.
E' invece documentabile ( esempio: http://www.sambenedettoggi.it/2008/07/17/58434/confesercenti-%C2%ABnon-pagate-la-societa-consortile-fonografi%C2%BB/ ) - ed è anche logico - quanto ai pubblici esercenti pesi il dover pagare SIAE ed SCF.
E per quanto riguarda la mia esperienza personale - visto che è stata chiamata in causa - posso dire che dal giorno in cui abbiamo proposto Filozero abbiamo ricevuto una marea di mail da pubblici esercenti che ci chiedevano quando avremmo aperto l'archivio nonché - contrariamente a quello che sostiene D'Atri nel suo assioma - informazioni sulla possibilità di scegliere la tipologia di musica da scaricare (ed anche questo è logico: visto che, ad esempio, in un ristorante di classe raramente ascolterete del metal, così come raramente in una birreria frequentata da motociclisti e ragazzini ascolterete musica classica).
Ben comprendo che i due amici Ermanno e Davide (D'Atri) non vedano di buon occhio la mia critica e che vogliano replicare.
Anche io al loro posto farei la stessa cosa (forse). Ma, come ho cercato di spiegare più volte, una cosa è la critica a un'idea e altra cosa è la critica a una persona.
Sia Ermanno che Davide avrebbero potuto replicare evitando di mettere in mezzo Nicola, dato che Nicola non ha mai messo in mezzo né Ermanno né Davide.
Dovrò fare anche io quello che hanno fatto su cc-it: una netiquette che spieghi un po' di regole di convivenza civile.
Scusate ma volevo postare e non riuscivo. Spero adesso di riuscire.
Volevo solo dire a Davide (senza offesa) che mi sembra quello che parla in giro di signoraggio: ripeti sempre lo stesso tormentone e non ti sforzi di capire quello che ti dicono... oppure lo capisci però te ne freghi un pochetto. Sulla lista dei creative commons è dovuto intervenire il moderatore per spiegarti che eri fuori tema e tu hai continuato lo stesso. :)))
A parte questo vorrei dire che ognuno ha il suo punto di vista e va rispettato. Certamente se leggi un articolo in cui si dice che la tua attività è paragonabile a quella di un parassita non ci rimani bene, ma non per questo sei autorizzato a dire che l'autore della critica è un coglione.
Devi invece provare a smontare la critica e spiegare perché non sei un parassita. Personalmente non l'ho ancora capito. :)))
Se tu prendi il 50% a me artista che potrei fare a meno, in un altro sistema, di avere te come "mecenate", per me sei un parassita.
Poi è chiaro che il termine parassita è usato magari con provocazione ma senza offesa. k2 spiega cosa intende per parassita e ho trovato la cosa anche divertente, non offensiva. Una critica sagace ma non lesiva dell'immagine della persona.
A k2 invece vorrei dire che se gli altri si arrabbiano a leggerlo è perché gli danno peso. E' un attestato di stima, malgrado non sembri tale. Per cui non si offenda, ma anzi si senta lusingato! ;))
Io frequento da tempo sia la lista dei creative commons sia questo blog sia vari siti che k2 ha e l'ho sempre trovato intelligentemente pungente ma mai offensivo. E voglio anzi complimentarmi con lui per tutto quello che non solo pensa oltre gli schemi ma anche riesce a concretizzare.
Massimo, tu sei quello del bar di Trieste per caso?? :)))
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